Il tempo scorre: come lo vivi?
Il tempo scorre: come lo vivi?
Il tempo scorre. Potrei azzardare che ogni singolo colloquio, nel mio lavoro, tocchi il tema “tempo”. Nella vita personale mi sembra che se ne parli altrettanto. Tu come lo vivi?
Il tempo scorre e corre
Il tempo è un elemento incredibilmente sfuggente: non si può prendere, si può fingere di controllarlo, si può immaginare di misurarlo. Scorre fluido, mentre noi ci stiamo in mezzo e corre rapido, costringendoci a vivere balzellando per stargli dietro.
Le persone mi raccontano di non avere tempo, di desiderare più tempo, di vivere con affanno il tempo e gli anni che passano.
Il tempo è lì, sottofondo di piccole azioni quotidiane e dell’esistenza intera.
Il mio rapporto con il tempo
Il mio rapporto con il tempo è duplice: una parte di me tiene ritmi serrati e non tollera i ritardi; un’altra parte di me gode di ore languide e vorrebbe fare sempre tutto con calma.
A volte penso che sia sempre la seconda parte a prevalere, anche quando corro. Mi fa correre per garantirmi tempi languidi, dopo. Per esempio, quando ho un impegno preferisco partire prima da casa e bermi un caffè al bar o leggere su una panchina, se sono in anticipo, piuttosto di arrivare affannata.
Credo di non amare urgenza e fretta.
Tempo e storia personale
Riflettendo sulla mia storia personale, mi rendo conto che per la mia famiglia d’origine il tempo è qualcosa da trattare con cura.
Va rispettato il tempo degli altri, il tempo va impiegato bene, si deve tenere conto che ogni tempo non è per sempre. Penso di aver interiorizzato un poco di tutto questo, aggiungendo di mio il bisogno di avere tempo per godermi il tempo!
Sì, perché a me non bastano dieci minuti piacevoli al sole, per il fatto che in quei dieci minuti non riesco a rendere tangibile l’esperienza. Ho bisogno di tempo per fare le cose, per poterle sentire. Per questo preferisco fare poche cose distribuendo il più possibile impegni e attività.
Tempo ed emozioni
La relazione con il tempo suscita emozioni le cui classiche sono ansia, rabbia, tristezza, angoscia e senso di colpa. Nel mio caso posso sentire ansia quando ho fretta, rabbia quando sento ostacolato il mio tempo, angoscia quando ne percepisco la limitatezza.
Un’altra emozione che provo spesso rispetto al tempo è la sorpresa: “Ma come, è già passato un mese?!, “Non ci credo che sia passata solo una settimana!”.
Infine , il tempo nel mio lavoro è....
Nel mio lavoro il tempo c’è sempre. Lavoro rispettando orari predefiniti e ogni consulenza ha una durata; i percorsi si snocciolano nel tempo, si sospendono, si riprendono e si concludono. Le persone mi parlano del loro tempo e del tempo delle persone che contano per loro; si collegano in ritardo o mi avvisano di essere online dieci minuti prima dell’appuntamento. C’è poi chi dimentica l’appuntamento e si arrabatta per recuperarlo e chi, in viaggio, cambia fuso e sbaglia orario.
Ci sono colloqui che volano leggerissimi e colloqui in cui ogni minuto sembra pece.
Insomma, il mio lavoro e il tempo stanno proprio sempre insieme.
Tu come vivi il tempo? E quanto conta nel tuo lavoro?
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