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Ogni due per tre, dubita di sé

Ogni due per tre, dubita di sé

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Ogni due per tre, Zoe dubita di sé! Hai mai conosciuto una di quelle persone che ogni due per tre sembrano dubitare di sé? Una come Zoe, per esempio.
Zoe non si fida a dire la sua neanche quando sa. Se ne sta lì, un po’ proiettata in avanti con il busto, pronta a parlare e… quando le labbra iniziano a schiudersi, si ferma! 

A volte finge un sospiro...

… o se ne esce con un’espressione a caso, tanto per dare un senso alle labbra schiuse, casomai qualcuno la stesse guardando. Questo, infatti, è un altro problema di Zoe: pensa sempre che qualcuno la stia osservando critico, in attesa di avere qualcosa da appuntarle o rimproverarle. Dubita di sé, si guarda intorno senza guardarsi intorno, allargando di soppiatto il suo campo visivo per monitorare le espressioni degli altri. Appena ne becca una, ha cura di correggere qualcosa di sé: la postura, una piega dei pantaloni, il ciuffo di capelli o quello che stava facendo o dicendo. Pensa, in questo modo, di rimediare alla critica e ad altre in arrivo. 

Quando dubita di sé in mezzo alla gente...

… Zoe può fare due cose opposte tra loro.
1) Zitta zitta, ascolta e sta nell’angolo, sperando di non essere interpellata;
2) Interpellata, chiacchiera tenendo banco per un’ora.

Ti pare contraddittorio?

Be, Zoe in pratica o si adatta o compensa. Sin da piccina si è trovata di fronte alle critiche: della famiglia, degli insegnanti, dei compagni che la trovavano diversa e strana… Zoe era una bimba tranquilla che preferiva disegnare a saltare, perdersi in fantasie anziché far di conto; le cadevano le cose dalle mani e i pensieri dalle stelle. Nel bel mezzo di un discorso, a lei veniva un’idea; quando tutti correvano sotto la tettoia, lei usciva sotto la pioggia; pensava serio, rideva per cose invisibili. La pensava sempre diversamente, ma non per protesta! Viveva in lei un punto di vista strambo.

A forza di trovarsi sommersa...

…da occhiatacce, risatine, battute, rimproveri, correzioni e critiche, puoi immaginare che Zoe si fosse un poco abbattuta. Ha iniziato allora, e ancora continua, a dubitare di sé. In mezzo alla gente, quindi, eccola lì che ancora oggi tenta di adattarsi al contesto mimetizzandosi nel silenzio o che prova a darsi brio compensando le sue paure e tenendo il palcoscenico. Non sta bene né in un caso, né nell’altro. Forse un filo meglio quando si mimetizza.

Zoe dubita di sé e cerca spiegazioni

Leggendo qua e là si fa l’idea che potrebbe essere stata traumatizzata o di avere l’ansia sociale o un disturbo di personalità. Trova anche altre opzioni e inizia a non raccapezzarsi. Tutto questo la fa sentire ancor più diversa, strana, da correggere e aggiustare. Sì, cavoli! Dubita di sé ancora di più! Diventa ulteriormente difficile per lei frequentare volentieri le persone e le si fa sempre meno agevole tenersi su di morale. Tutto questo inizia a essere pericoloso perché i sintomi depressivi sono dietro l’angolo: meglio fare qualcosa, vero?

Di cosa ha bisogno Zoe?

Di apprezzarsi, santa polenta! Non ha imparato ad apprezzarsi perché ha imparato a criticarsi. Attenta a ogni biasimo e presa in giro, ha iniziato a tenere d’occhio ogni suo comportamento per correggersi prima che lo facessero gli altri. Effetto finale? Perfezionismo bello e buono – brutto e cattivo, mi viene da dire – .  Tecnicamente, non si può escludere che vi sia stato un vissuto traumatico che ha lasciato traccia nella sua esperienza di vita. Forse si è sviluppato pure qualche disturbo d’ansia o Zoe porta uno o più tratti di personalità che le impediscono relazioni spontanee e piacevoli, ma…queste etichette servono a poco! Cioè, servono a poco se, insieme, Zoe non fa l’attenzione al processo da trasformare: l’ (auto)svalutazione che diventa perfezionismo.

Il risultato? Zoe starà bene con sé, si conoscerà così bene da poter avere fiducia in se stessa, sarà capace di valorizzarsi. Uh, certo che sì, saprà anche quali sono i suoi punti deboli! Tutte queste informazioni, intrecciate insieme, saranno il suo manualetto di istruzioni per vivere in armonia.

Il suo sarà un percorso interessante e ricco di belle sorprese.

Ti senti un po’ Zoe anche tu?

Possiamo parlarne! Scrivimi senza impegno per saperne di più! 

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