C’era una volta un re…Liberarsi dai pensieri negativi
Pubblico questa storia su richiesta della protagonista. Ha risolto il suo problema in un incontro (succede, qualche volta) e desidera far sapere che è possibile farcela, anche quando le difficoltà sembrano non avere soluzione.
È una bella donna, sulla quarantina. Entra velocemente in studio e chiede dove possa accomodarsi. Va al dunque:
Ho pensieri continui e ripetitivi sullo stesso argomento. Non ne posso più!
Ricorda la filastrocca del re? C’era una volta un re, seduto sul sofà che disse alla sua serva: raccontami una storia! E la serva incominciò: c’era una volta un re…
Funziona esattamente così!
Pensieri ricorrenti, ansia e angoscia
La donna – la chiameremo Vanna – racconta quello che molte persone nella sua situazione raccontano.
È come se non potessi liberarmi da questi pensieri! Occupano il mio tempo, mi fanno perdere la concentrazione al lavoro, prosciugano le mie energie e mi danno la sensazione di essere in trappola. Sono invadenti!
I pensieri ricorrenti sono spesso associati dalle persone a due emozioni: l’ansia e l’angoscia. Anche Vanna riconosce che i pensieri generano ansia perché vorrebbe avere una soluzione a portata di mano e, al contempo, non trovandola, prova angoscia e si sente in trappola.
I pensieri ricorrenti possono essere un sintomo d’ansia e, a loro volta, causare ansia. È il caso di Vanna. L’ansia di Vanna vuole che lei riprenda il controllo di un’area importante della sua vita e la sollecita alla ricerca di soluzioni. Il punto è che la soluzione non dipende dalla sola Vanna e che vi sono alcuni aspetti fuori dal suo controllo.
Questo porta il suo cervello a produrre pensieri e riflessioni per cercare una soluzione alternativa: non trovandola, il cervello entra in loop e insiste suscitando senso d’urgenza, ulteriore ansia e angoscia.
Cercare la soluzione tra le soluzioni
In linea con l’Approccio Centrato sulla Soluzione e la Terapia Narrativa, chiedo a Vanna di disegnare due insiemi su un foglio: un insieme contiene le difficoltà che Vanna sta vivendo nella sua vita e per le quali cerca una soluzione attraverso i pensieri ricorrenti; un insieme contiene le soluzioni.
Dove può prendere le soluzioni Vanna? Dall’insieme delle difficoltà o dall’insieme delle soluzioni?
Capisco: sino a che il mio rimuginio è fermo sul problema, non riuscirò a trovare una soluzione. Come faccio?
Non eliminare i pensieri, ma pensare in modo utile
Il primo, essenziale passaggio, è scoprire il ruolo del rimuginio e dei pensieri ricorrenti (invadenti, come dice Vanna).
Quei pensieri, se fossero persone, cosa pensano di ottenere con la loro invadenza?
Vanna riflette che i pensieri invadenti vogliono essere notati e ci riescono benissimo! Si chiede la ragione per cui vogliano essere notati e esclama:
Sono tanti anni che vivo questa situazione! La ragione per cui i pensieri insistono e sono invadenti è che ora è arrivato il momento di dar loro ascolto! La situazione va cambiata, ma non è tutta in mano mia: quello che devo fare, la soluzione che posso prendere in questo momento è di parlarne e spiegare come vorrei cambiassero le cose.
Vanna gioca la prima fiche
Vanna sceglie dall’insieme delle soluzioni una prima fiche e gioca il ‘parlare‘: la sua giocata funziona e il mittente del suo messaggio accoglie di buon grado le riflessioni e le proposte di Vanna che torna in studio a salutarmi, soddisfatta dei risultati ottenuti.
Certo, non sempre la prima fiche scelta è quella utile: per Vanna, però, è andata così.
Un grazie di cuore a Vanna (che non si chiama così, ma lei si sta riconoscendo) per aver permesso la condivisione di parte delle sue storie di vita e della sua narrazione.
Dott.ssa Francesca Fontanella
Per me va bene questa è la mia mail margot.z@alice.it
Io convivo con ansia e angoscia da due anni oramai e non riesco a togliermi dalla testa il mio pensiero negativo riguardo la mia paura di morire.. È difficile non pensarci e non ho ancora trovato un modo per superarlo
Buonasera margheritaviola,il pensiero ricorrente di paura di morire può essere molto invadente. Quali strategie ha provato sinora? Le sembra che l’ansia e l’angoscia abbiano sempre la stessa intensità oppure capitano momenti in cui è un poco minore? Se desidera, possiamo proseguire la conversazione tramite mail (senza impegno e senza costi) per preservare la sua privacy. Un saluto FF