Si tramanda che la postura ricurva sia una manifestazione corporea della tristezza. Alcuni studiosi si sono premurati di osservare se questa postura possa avere un ruolo nel mantenimento della tristezza e nell’evolversi di disturbi depressivi.
Prima di descrivervi alcuni risultati della ricerca scientifica in questo ambito, vi racconto una storia.
Si racconta di un uomo che, non trovando vie d’uscita e provando angoscia per la sua situazione personale, decise di mettersi in viaggio per raggiungere il Saggio tra i monti.
Camminava ricurvo, con una postura cadente, abbattuto dai suoi pensieri.
Egli era a conoscenza di una regola per poter essere ascoltato dal Saggio: “Il Saggio ascolta solo messaggi di 3 parole, nè più nè meno”.
Quando arrivò alla casa del Saggio, l’uomo, ricurvo e con la postura cadente, fu accolto con molta cortesia, in un ambiente accogliente e caldo.
Il Saggio chiese:”Brav’uomo, come si sente?”
L’uomo, pronto, rispose con 3 parole:”Spalle – al – muro!“
Il Saggio sorrise e rispose: “Bene, allora sfrutti questa occasione!”
Fece avvicinare l’uomo al muro, con le spalle al muro. Ne aggiustò un poco la postura per mettergli la schiena diritta e allineare orecchie, spalle, anche, ginocchia, caviglie.
Poi aggiunse: “Via le spalle dal muro e mantenga questa posizione: schiena diritta e testa alta. Con questa posizione, affronti la sua vita!”
Vi sembra un suggerimento poco utile? Ebbene…
La ricerca scientifica dà ragione al Saggio!
Uno studio del 2012 coinvolse un gruppo di studenti universitari ai quali venne chiesto di valutare il proprio livello di energia dopo una camminata in posizione ricurva e cadente e dopo una caminata a schiena eretta. Gli studenti valutarono più positivamente il proprio livello di energia dopo aver camminato con la schiena eretta.
Similmente, uno studio del 2014, osservò la capacità di rievocare parole di un gruppo di persone con diagnosi di depressione. Le persone, sedute davanti ad un pc, ebbero il compito di memorizzare parole che apparivano sullo schermo. Ad alcune di loro venne chiesto di assumere una posizione eretta, ad altre ricurva. Le persone che assunsero una posizione eretta ricordarono un maggior numero di parole a valenza positiva, mentre le persone che assunsero una postura ricurva ricordarono un maggior numero di parole con valenza negativa.
Assumere una posizione eretta, quindi, permette di avere maggiore energia e di filtrare le informazioni in modo positivo.
Assumere una postura eretta è un accorgimento economico e di facile utilizzo che può rivelarsi un valido aiuto per vivere le difficoltà e creare soluzioni.
Dott.ssa Francesca Fontanella
Riferimenti bibliografici:
Michalak, J., Mischnat, J. & Teismann, T. (2014). Sitting Posture Makes a Difference—Embodiment Effects on Depressive Memory Bias. Published online in Wiley Online Library (wileyonlinelibrary.com). DOI: 10.1002/cpp.1890
Peper, E. & Lin, I.M. (2012). Increase or Decrease Depression: How Body Postures Influence Your Energy Level. Biofeedback, 40(3): 125-130. DOI: http://dx.doi.org/10.5298/1081-5937-40.3.01