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Respiro consapevole: di naso o di bocca?

Qualche giorno fa ho scritto un post in Facebook che racconta di respirazione e respiro consapevole. Non è la prima volta, in effetti, perché trovo il respiro lo strumento d’eccellenza per molti disagi emotivi e disturbi psicosomatici: è comodo, accessibile – lo hai sempre con te -, facile da imparare a usare e da condividere con altri, incredibilmente efficace.

Per dire, hai mai provato a rallentare la respirazione durante una discussione in casa? Hai mai provato a respirare consapevole quando qualcuno fa ballare la gamba mentre è seduto a tavola, innervosendo pure te? Lo spoiler è che ti calmi tu e si calma chi sta con te.

Sempre qualche giorno fa, un’amica che aveva letto il post mi ha scritto su whatsapp raccontandomi della sua esperienza con la respirazione durante i corsi di pilates e mi chiede:

“Ma è più giusto respirare di naso o di bocca?”

Il naso sa come fare

Il naso è il dispositivo che la natura ci offre per respirare. È perfetto per questo compito: è dotato di peli per filtrare, di mucose che hanno pari compito di filtro oltre a intrappolare le microparticelle dannose, di turbinati per far scendere l’aria nei pomoni a spirale; attraverso la respirazione il naso riscalda o raffredda l’aria e a ogni respiro l’organismo produce in maggior quantità ossido di azoto.

L’ossido di azoto ha proprietà molto utili. Eccone alcune! Non ho pretesa di esaustività, quindi, se ne hai da aggiungere, scrivimi!

  • Proprietà antibatteriche
  • Proprietà antivirali
  • Proprietà anti-fungine
  • Proprietà vasodilatatorie

Quindi meglio respirare di naso?

Secondo Dan Brulé– che non credo c’entri con la bibita calda di vino, aromi e spezie che troviamo nei mercatini in questo periodo – , respirare attraverso il naso è la via naturale, quella che guida una respirazione che affina la consapevolezza e la percezione di sé, che mette a contatto con i propri sensi e le proprie emozioni e lavora su energie sottili. Ottimo per un buon respiro consapevole anche se…

La bocca è più flessibile

Dan dice anche, tuttavia, che la bocca è più flessibile e permette di usare con più creatività il respiro consapevole e naturale e di esprimere le emozioni più intense. Una risata, ad esempio, crea un fenomeno respiratorio legato a un’emozione intensa che il naso non saprebbe rappresentare. Lo stesso potremo dire rispetto a un urlo.

Come dire che la respirazione attraverso la bocca permette l’espressione e il rilascio emotivo quando le emozioni sono intense.

Quindi meglio respirare di bocca?

No. Non c’è un meglio. Possiamo orientarci così: la respirazione di bocca lavora di grosso e la respirazione di naso lavora di fino. Quando abbiamo bisogno di spazzare il pavimento, dice Dan, si può usare uno straccio più rozzo che per lucidare l’argenteria. Così vale per la respirazione: può essere utile sia la respirazione di bocca, sia quella di naso, sulla base dello scopo e della funzione.

Attenzione, però!

Nella piena libertà di usare il respiro consapevole nel modo che trovi più adatto a te, è importante per me precisare che, per la respirazione di bocca più che per quella di naso, c’è una controindicazione da tenere a mente.

Respirare di bocca può attivare il sistema nervoso simpatico e, di conseguenza, stress e reazioni di attacco o di fuga. Per capire meglio, pensa a un fenomeno noto: quando corriamo, respiriamo di bocca e, biologicamente, la corsa ha a che vedere con la fuga o l’attacco. Possono quindi subentrare disagio, vertigini o reazioni comportamentali impreviste.

Ecco perché suggerisco di scegliere, nei propri esperimenti di respirazione casalinghi, una respirazione di naso.

Per informazioni sulle tecniche di respirazione: ciao@francescafontanellapsicologo.com

 

 

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