Hai visto le novità del sito?
Ora è come un quaderno botanico: un po’ scrapbooking, un po’ boho e un po’ una serra. Artigianale e libero nello stile e con quel microclima adatto a far crescere, rinforzare e fiorire il meglio di noi.
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Ora è come un quaderno botanico: un po’ scrapbooking, un po’ boho e un po’ una serra. Artigianale e libero nello stile e con quel microclima adatto a far crescere, rinforzare e fiorire il meglio di noi.
Un gioco di parole per raccontare una collaborazione che fa sul serio! Psico -Lògo è un progetto di logo design che intreccia arte e psicologia per raggiungere un risultato personale e rispettoso dei valori e delle intenzioni di chi rappresenta. Un logo è metterci la faccia!
Per questa persona non sono stati utili percorsi psicologici perché è troppo intelligente per lasciarsi agganciare dalla mente altrui. (Cit.)
Leggo questa riflessione che mi sorprende perché fatta da una professionista della salute molto preparata. Desidero ragionare con te sulle parole usate e sul perché poggino su un pensiero fallace, fermo restando che stimo il lavoro e la portata tecnica di chi le ha scritte e la mia intenzione è fare chiarezza.
L’intelligenza è una abilità che si declina in molteplici forme. Non esiste una sola intelligenza, ma modi in cui si manifesta. Ad esempio, una persona potrebbe mostrare grandi capacità linguistiche, manifestando un’intelligenza di tipo verbale. Un’altra potrebbe orientarsi molto bene, mostrando un’intelligenza spaziale eccellente. Gardner ebbe cura di descrivere le intelligenze multiple, tra le quali annovera anche quella musicale, corporea, intrapersonale… a ricordare che intelligenza non significa solo saper fare di conto o padroneggiare il vocabolario.
Gli animali sono un ottimo esempio di molteplicità di intelligenze. In base al contesto e alle esperienze, sviluppano specifiche capacità. Ricordo un vecchio esperimento in cui i colombi mostrarono di avere maggiori abilità di riconoscimento di oggetti da diverse prospettive confrontati agli esseri umani. Di fatto, rispetto all’intelligenza spaziale misurata dal test, colombi 1/Esseri umani 0! 😉
Tornando alla riflessione in incipit, quindi, la persona soggetto della frase è troppo intelligente rispetto a quale tipo di intelligenza? Rispetto a quale tipo di abilità? Va detto, inoltre, che qualora la persona avesse molte risorse cognitive e emotive da giocarsi in un percorso psicologico, partirebbe nettamente avvantaggiata e saprebbe rapidamente costruire connessioni utili per il suo cambiamento.
Lasciarsi agganciare cosa significa? Se significa una sorta di manipolazione, temo che quella professionista abbia una idea balzana della psicologia o che abbia avuto la mala sorte di incontrare falsi psicologi. In quest’ultimo caso, ben venga che la persona di cui racconta abbia avuto competenze sociali tali da tenersi alla larga dalle manipolazioni.
Tuttavia, esiste una lettura diversa del verbo “agganciare”. Lasciarsi agganciare può essere inteso come aprirsi alla condivisione di riflessioni e punti di vista, concedersi di seguire ragionamenti alternativi, insieme allo psicologo, che portino a soluzioni e/o cambiamenti. Per questo tipo di apertura, servono tante competenze emotive e cognitive e potrei dire che non sono mai troppe. Riflettere su se stessi e conoscersi richiede risorse, richiede “intelligenza”, per restare in metafora e non sarà mai troppa. Piuttosto, qualora una persona non traesse beneficio dai percorsi psicologici, potrebbe chiedersi cosa li abbia ostacolati: non le è piaciuto il professionista? Non ha fiducia nella psicologia? Preferisce non cambiare in questo momento?
La mente dello psicologo non è un gancio, piuttosto, un supporto a cui appoggiarsi o, meglio ancora, un testimone attivo, di quello che stai vivendo, un cooperatore. Sta con te mentre metti al centro della conversazione la situazione che vivi, le emozioni che provi, i pensieri che ti arrivano e a volte non mollano. La tua storia diventa materiale condiviso con lo psicologo e ci lavorerete insieme per co-creare soluzioni, alternative e cambiamenti.
Il ragionamento proposto da chi scrive la frase citata in apertura presume che la mente dello psicologo abbia un qualche potere attrattivo e la cosa, in questi termini, mi parrebbe alquanto sinistra. Per fortuna non è così.
Dalla frase sopra si deduce che chi trae beneficio da un percorso psicologico sia un po’ meno intelligente: ops! Piuttosto offensivo! Mi fermo qui.
Mi sembra chiaro che chi ha scelto di usare la frase che ho analizzato in questo post, ci ha pensato troppo poco prima di scriverla e, a parer mio, questo significa poca cura nei confronti di chi la legge e la riceve.
Passo e chiudo.
Sono del 1979. Ho 40 anni. Cioè, ne farò 40 a novembre, ma tant’è. Ho vissuto questi 40 anni muovendomi nel mondo in modi, abiti, direzioni diverse e oggi ci tengo a festeggiare il risultato.
Irene Ferri è una fotografa che cattura le personalità, per lo meno se si ha il coraggio di mostrarle. Se non si ha il coraggio… bè, lei cattura pure questo e nelle sue foto vedi la riservatezza che non permette ad alcune parti di uscire fuori oppure quei lievi cenni di insicurezza e fragilità. Qualche mese fa ho visto una sua promo e ho pensato:
Dai che mi regalo un servizio di fotografie da usare per il sito e i social!
A fine giugno Irene mi ha raggiunta a Rovereto ed è stata con me un intero pomeriggio, fino a tarda sera. Siamo state in studio, ma soprattutto abbiamo girato la città e la collina soprastante perché desideravo fotografie in contesti naturali, che mi rappresentassero come persona e non solo come professionista.
Avevo una richiesta per Irene: desideravo mostrare la mia età. Niente ritocchi alle occhiaie e alle rughe, niente ringiovanimenti artificiali. Ho 40 anni e ci tengo. Parrà una storiella già sentita eppure, per davvero, mentre guardo i segni del tempo, un poco mi dispiace che non si possa tornare indietro, un poco, invece, li sento come trofei, ricami, tracce che mi confermano che in tutto questo tempo sono esistita. I segni del tempo mi connettono alla mia storia.
«Rivedo me stessa davanti allo specchio quando avevo dieci anni, mentre schiacciavo il viso tra le mani e contavo 11 rughe. Ho ancora quelle rughe, solo più marcate. Le adoro tutte». Meryl Streep
Il risultato di queste fotografie mi ha colpita perché mi sono vista.
Ho riconosciuto le vecchie espressioni e le rughe di espressione che si sono fatte più marcate. Ho visto una donna morbida nell’aspetto e nei lineamenti, uno sguardo diretto e chiaro, un piglio deciso, la voglia di vita. Mi sono arrivate di pancia anche le espressioni di fragilità e i sorrisi autentici; mi sono riconosciuta nell’imbarazzo da obiettivo. Ho notato che si vede che sto meglio all’aria aperta! Che mi piace sentirmi bucolica, comoda, naturale. Ho notato che si vede una nota di malinconia nello sguardo e pure quel guizzo ribelle e caparbio. Ho riconosciuto in me tratti e atteggiamenti di persone care e mi sono guardata, in modo diverso rispetto a quando mi guardo allo specchio per mettere un poco di blush sulle guance o raccogliere i capelli.
Entrando nel sito, se ti è già capitato di entrarci, avrai notato che ho cambiato alcune immagini in home page e qua e là! Le nuove foto che vedi, quelle che mi ritraggono, sono alcune delle foto che mi ha fatto Irene. Ho scelto di usarle senza parsimonia nell’espormi perché il materiale conduttore in psicologia è la relazione: conoscendomi un poco attraverso questo sito e le sue immagini, potrai scegliere se sono la persona giusta per accompagnarti nel tuo percorso di crescita, consapevolezza, cambiamento, salute e benessere.
Mostrarti chi sono come professionista e come donna è per me un gesto di rispetto nei tuoi confronti.
Se sei del 1979, dal 2 settembre 2019 al 31 dicembre 2019 ti offro un primo colloquio alla tariffa di un colloquio break!
Prenotalo scrivendo a ciao@francescafontanellapsicologo.com specificando che sei classe 1979 🙂
Aria di cambiamento. Forse hai già notato, entrando nel mio sito o nella pagina Facebook, che qualcosa è cambiato. Nello specifico, è cambiato il logo.
Il logo è il simbolo che si sceglie di utilizzare per sintetizzare ciò che gli esperti chiamano mission e vision del prodotto. Del prodotto, per l’appunto.
Qui il gioco si fa duro perché, nella mia attività di psicologo, il prodotto è costituito dal servizio e il servizio psicologico è come il vento: invisibile, eppure ne vedi gli effetti.
Di psicologia e vento racconto in questo post recentissimo su Facebook.
Se il prodotto è il servizio, conta molto il fatto che sia proprio io a proporlo. In pratica, per non filosofeggiare troppo, la mia personalità, il mio modo di fare, le mie esperienze di vita, modellano il servizio che propongo. Se cambio, cambia anche il modo in cui propongo il mio servizio e il modo in cui lo vivo, lo intendo e lo svolgo.
Sì, molto. In questi anni sono cambiata come donna e come professionista e, di qui, la sensazione che il logo di allora avesse qualcosa di datato, superato, da cambiare. Che fatica ammettere e accettare i cambiamenti perché, alcuni, arrivano da esperienze dolorose, aspre, pungenti. Altri da esperienze dolci, succose e meravigliose, d’altro canto. E il mio logo meritava di poterle raccontare e di essere una narrazione di cambiamento.
Così, a ottobre 2018, cambia il logo!
Ecco come è andata…
Scrivo a Enrica Michelon, che da diversi mesi mi accompagna insieme a Marco Platia per la creazione del sito e qualche aggiustamento tecnico del tipo: Seo, backup, idee grafiche e tutta una serie di faccende apparentemente limitrofe che, tuttavia, sono fondanti per non fare pasticci tra web e marketing. O non farne tanti, ché, a me, qualcuno ne scappa! 😉
Accipicchia! Non ho le idee chiare. Le due F iniziali o il nome intero? Quali colori mantenere? In che modo posso dare continuità pur accogliendo il cambiamento? Un po’ shabby e raffinato, dinamico e colorato. Imperfetto nelle forme, vivace e scarmigliato eppure che dia un senso di raffinatezza e cura.
Se sei un grafico, potresti chiederti se accogliere la sfida o, invece, ritenerla un brutto sogno. Secondo me Enrica potrebbe aver oscillato tra questi due estremi, pur propendendo per l’accettare la sfida.
Il punto è che è così difficile lasciar andare qualcosa, anche se si ha la consapevolezza che ora non faccia più per sé. Chiudere una relazione che si trascina, cambiare look, taglio di capelli e, persino, cambiare un logo, possono mettere a confronto con la storia personale, l’identità e il tempo che scorre.
Dopo diverse mail, una videochiamata skype, i miei dubbi e alcune richieste di opinione alle persone care, io e Enrica approdiamo alla versione definitiva che è…
Aspetta!
Non è proprio quella definitiva! Manca qualcosa… Scusami Enrica, manca qualcosa e non so cosa…
Tablet alla mano, scatto uno screenshot e clicco su “Modifica immagine”…
Coloro di un giallo tenue e delicato i tre semini centrali, simbolo di risorse su cui contare per iniziare a “fiorire” durante i propri cambiamenti. I miei e i tuoi.
Il colore è volutamente tenue perché trovo quello spazio di potenziale crescita, rinascita, cambiamento, molto intimo e riservato. È anche uno spazio di fragilità, perché lì puoi incontrare dettagli importanti di te, rimasti nascosti, dimenticati o sinora ignorati e puoi scegliere se dare loro spazio, oppure no.
Le forme:
Un cerchio irregolare, con tratto “a mano”, tracciato più volte: sostiene, contiene, conforta; se c’è bisogno, si ritraccia. Una parte resta aperta: sfogo, espressione libera, vie d’uscita. Riprende e sostituisce la forma circolare del logo precedente, più rigida e definita.
Un mandala floreale: raffinatezza, accuratezza, precisione e creatività. Elemento di novità di questo logo.
Il nome per intero, tracciato con carattere spontaneo che ricorda la scrittura manuale: autentico, diretto, vivace. Altro elemento di novità del logo.
I colori:
Premetto che la sfumatura di colore che vedrai dipende, anche, dal supporto che utilizzi: io stessa vedo colori lievemente diversi da pc, tablet e cellulare. Ti descrivo, qui, le intenzioni di colore così come le ho scelte da iPad. 🙂
Nota Tecnica: da un punto di vista grafico, il viola ha a che vedere con la creatività, l’immaginazione.
Nota Tecnica: da un punto di vista grafico, il verde ha a che vedere con la crescita, la salute.
Nota tecnica: da un punto di vista grafico il giallo ha che vedere con la chiarezza e il calore.
Eccoci qui, il logo e attraverso lui anche io, cambiati negli anni…
Sono diventata questa, senza neanche accorgermene… V.Rossi
Aria di vacanza per me! 🙂 Immagino tu possa aver pensato già dal titolo che qualcosa di nuovo, nell’aria, c’è!
Vado in vacanza, è questa la novità! O, forse, la novità vera è che vado in vacanza ora e, durante l’estate, ci andrò di nuovo! Una settimana ora e due (forse tre) tra ferragosto e settembre.
Sai che mi sento queste parole nelle orecchie? Qualcuno deve avermi insegnato un certo senso del dovere… Eppure questa volta lo mando all’aria – ops, è la terza volta che uso la parola “aria” in queste righe: non sarà mica che ho bisogno di cambiare aria? 😉 –
Mettendo da parte questo humor un po’ english che mi ricorda la mia mamma, la mia nonna materna e un prozio materno – Bruno, quello che ho citato nell’articolo del bicchiere – nel mio sistema di valori c’è, in effetti, anche il lavorare sodo. E lavoro sodo, lo ho sempre fatto, anche quando mi capitavano lavori che non mi piacevano affatto. Impegno nonostante tutto, ecco un altro valore.
Impegno e lavorare sodo mal si conciliano con la vacanza, vero? No, non è vero. Si conciliano perfettamente perché grazie al lavoro sodo e all’impegno posso ora permettermi una vacanza e grazie all’esistenza di questi due riconosco la differenza con la vacanza, in uno splendido effetto di contrasti.
Durerà all’incirca una settimana, da venerdì a venerdì, anche se il giovedì lo userò per le valigie e il weekend per riabituarmi al rientro – lo fai anche tu? – e sarà una vacanza di aria nuova (rieccoci!). Andrò in un’ isola che ancora non ho mai visitato: Creta.
Mi aspetto di godere un panorama nuovo, vivere l’emozione del viaggio e il piacere di cibi tipici. Mi aspetto colori luminosi e sapori intensi, il profumo di vegetazione diversa da quella montana che vivo durante l’anno e la bellezza della condivisione dell’esperienza con chi amo.
Taaaanti anni fa andava di moda il Ballo di Simone: il testo invita a una serie di movimenti, per fare come fa Simone. Eccoti qua il pezzo, se non lo hai mai sentito o se hai voglia di qualche ricordo antico 🙂
https://youtu.be/zABxKwui5G0
Simone dice che è molto semplice e lui queste cose le sa!
Simona è una collega eccellente e amica, grande lavoratice, che riesce anche ad avere una filosofia saggia e ironica che riguarda le ferie dello psicologo. La sua filosofia recita più o meno così:
“Se vuoi che il tuo psicologo resti sano di mente, è importante farlo andare in vacanza!”
Questa filosofia mi piace – pollice in su! – e colgo lo spunto quindi…
Sarò in vacanza dal 5 al 13 luglio e terrò il cellulare professionale spento, come ho imparato un anno fa.
Se hai comunicazioni rispetto agli appuntamenti, se vuoi concordare una consulenza o vuoi augurarmi buone vacanze, in quelle giornate mi puoi contattare per mail fontanella.francesca@gmail.com oppure attraverso il modulo sottostante!
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