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Libroterapia: scegli una lettura che ti faccia bene!

Avrai forse sentito parlare di libroterapia o biblioterapia: si tratta di una tipo di cura di te che passa attraverso la lettura. In questo articolo mi pongo una domanda: esistono indicazioni specifiche per la scelta dei libri da leggere? Esistono posologie ed effetti collaterali?

La magia dei libri

I libri raccontano storie. Non ha importanza il genere, non ha importanza se siano scritti in prosa o in poesia. Le storie che contengono sono storie vere o plausibili o, anche, del tutto inverosimili. Ogni storia ha dei personaggi che ti portano nel loro mondo, con il quale puoi avere qualche affinità. Leggendo puoi riconoscerti in ciò che fa, pensa e sente uno dei personaggi, puoi simpatizzare per alcuni e provare antipatia per altri e, addirittura, puoi trovarti a parteggiare e lottare con loro, protestando tra te per mosse azzardate del tuo preferito o della tua preferita.

Questo ingresso preferenziale a storie di perfetti sconosciuti che, riga dopo riga, diventano amici difficili da abbandonare, è una magia dei libri.

Devi proprio abbandonarli?

Ecco, una domanda che si pone la libroterapia è: i personaggi dei libri vanno davvero abbandonati? La risposta è che no, non è necessario abbandonarli e talora potrebbe anche essere controproducente.

Poiché i personaggi dei libri ti ospitano nella loro storia ed entri in relazione con loro essi diventano parte della tua storia. Come si diceva poco sopra, alcuni ti somigliano proprio! Altri potrebbero vivere esperienze che non hai fatto direttamente e insegnarti qualcosa attraverso la loro esperienza.

Questo apprendimento per intercessione di altri è detto vicario e ha il potere di farti percepire cosa si prova e si pensa vivendo un’esperienza che non hai fatto. Vivendo la storia dei personaggi attraverso la narrazione dei libri è come se tu potessi farne esperienza.

Come degli amici veri…

Come fossero amici veri, della tua realtà quotidiana, i personaggi dei libri ottengono un posto nella tua vita. Ora, non dico che proprio tutti i personaggi dei libri lascino un segno e meritino un posto nella tua vita, ma alcuni sì. Quei personaggi ti hanno mostrato, insegnato, trasmesso qualcosa che lascia una traccia nella tua esperienza. Abbandonarli non fa bene.

Forse ricordi il Club di Vita della Meyerhoff, quella bella metafora per cui le persone che hanno partecipato in qualche misura a momenti della tua storia fanno parte del tuo Club di Vita. Gli amici che incontri nei libri fanno parte del Club e sei in relazione con loro, potendo scegliere chi conta per te.

Qui si innesta la libroterapia

Sulla scia di questa riflessione arriva la libroterapia. Se incontrando gli amici dei libri impari qualcosa dalla loro esperienza, perché non usare queste storie e queste esperienze per trovare risposte ai tuoi quesiti esistenziali e conoscerti meglio?

Una buona libroterapia si coordina bene con la scrittura creativa e con lo storytelling, di cui segue i presupposti. Di fronte alla storia appena letta puoi chiederti, ad esempio, in che modo il personaggio che ti piace ti somiglia o in che modo ti somigli quello che ti stava sul gozzo. Puoi, anche, farti delle domande simili a queste:

  • Cosa c’è di me in questa storia?
  • Quali comportamenti vorrei “prendere in prestito” ed emulare?
  • Quali non mi sono piaciuti e mi ricordano mie azioni?
  • Quale finale avrei scelto per la storia?
  • Se potessi entrare a far parte della storia che ruolo avrei?
  • A chi vorrei far leggere questa storia?

Esistono libri terapeutici?

Tutti e nessuno. Ritengo che non esistano libri terapeutici in assoluto e, sebbene sia affascinante pensare a una posologia specifica di determinati libri per determinate situazioni, sarebbe un azzardo formalizzarla.

Il motivo è che non possiamo sapere cosa attrarrà l’attenzione nella lettura e quale personaggio entrerà in assonanza o dissonanza con il lettore. Potresti aver letto con entusiasmo Cime Tempestose e aver amato i lati oscuri di Heathcliff oppure potrebbero averti fatto paura. Potresti aver adorato Hermione, l’amica di Harry Potter, oppure aver vissuto le sue capacità e abilità come svalutanti delle tue. Il Jolly de L’enigma del solitario ti è parso un alleato a vivere la vita oppure un capriccioso ostacolo? Quando segui un ragionamento di Sherlock Holmes ti affascina o ti irrita? Somigli di più a Emma, Madame Bovary o Eleanor Oliphant?

Come usare la libroterapia

Il mio pensiero è che puoi usare i libri in due modi “terapeutici”: in piena autonomia e in itinere, durante un percorso psicologico.

Nel primo caso, ti basterà ricordare, durante la lettura, di porti domande rispetto a ciò che stai imparando dalla storia e dai suoi personaggi. Tieni a mente che potrai scegliere quali comportamenti e stili di pensiero o relazionali vorresti adottare, quali vorresti evitare e quali personaggi tenere stretti come simboli, nella tua vita fuori dal libro.

Nel secondo caso, potrai leggere un libro insieme al tuo psicologo, portare brani che senti possano avere a che fare con te, scegliere con lo psicologo testi che ti aiutino a costruire il tuo percorso sulla base dell’evoluzione dei personaggi. Puoi scoprire un tuo interesse per un aspetto dell’umanità che si trova in libri diversi e, a partire dall’esperienza descritta nei libri, farne una tu. Puoi leggere la soluzione escogitata dai tuoi protagonisti per una questione relazionale e valutare come applicarla nella tua vita. Puoi fare un mucchio di cose, a partire da un libro.

Con quale libro puoi iniziare?

Puoi iniziare con qualsiasi libro, ma, se ti va un suggerimento, ecco una mia idea per iniziare con un libro utile. Chiediti se desideri sia un libro:

  • Con trama e stile positivi
  • Con trama e stile cupi
  • Riflessivo/analitico
  • Emotivo/sentimentale
  • Creativo/avventuroso
  • Descrittivo/didattico

Nota che ho diviso in tre coppie le possibilità di scelta. Inizia con un libro che corrisponda a una tua preferenza. Quando sceglierai il secondo, selezionalo usando come criterio la seconda tipologia della coppia a cui apparteneva la tua prima scelta. Ad esempio, se il primo libro è riflessivo/analitico, il secondo potrà essere emotivo/sentimentale.

I libri che ti fanno bene

Mano a mano ti accorgerai che alcuni libri ti fanno bene e ti aiutano a crescere, altri no. Noterai che in periodi diversi della tua vita hai bisogno di libri e storie diverse e che i personaggi che amavi ieri oggi possono esserti indigesti. Tu cresci, evolvi, cambi. Come Alice di Lewis Carrol, non sei lo stesso, non sei la stessa di questa mattina e mentre tu cambi, i protagonisti dei libri che ami restano immutati a raccontare una parte di te.

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