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Siamo davvero a rischio depressione?

Rischio depressione. In queste settimane quante volte ti è capitato di leggere articoli che ti mettono in guardia rispetto allo sviluppo di psicopatologie? Quanti fanno previsioni nefaste sulla tua salute psicologica?

Allarmismi nella situazione di allarme

Ciò che ha attratto la mia attenzione, in questi articoli, è l’allarmismo. In pratica, chi li scrive sostiene che gli inviti a stare a casa, le norme di sicurezza, le chiusure e riaperture graduali sono azioni che hanno allarmato psicologicamente e che, per questo, le persone svilupperanno depressione, fobie, difficoltà sociali, disturbi d’ansia…

Questo non è allarmismo? Tra l’altro manipolatorio e induttivo? Immagino quante persone, sentendosi più giù del solito, stanche o meno concentrate abbiano subìto gli effetti di questo tipo di allarme subdolo, mascherato da protezionismo.

Sindrome di Sibilla Cooman

Un mio collega, Simone Pesci, qualche giorno fa mi ha fatta sorridere con un post in cui citava la sindrome di Sibilla Cooman. Sibilla Cooman è un personaggio della saga di Harry Potter che fa l’insegnante di Divinazione ossia di preveggenze. Il personaggio è raccontato in modo esilarante perché, di fatto, le previsioni non le sa fare e si atteggia assai.

Il collega, nel nominare questa “sindrome”ironizzava su chi pensa di sapere come andrà dal punto di vista politico, economico, sociale, psicologico. La realtà è che nessuno prevede proprio nulla. Ci possono essere modelli previsionali per alcune discipline, per altre molti meno o per nulla.

E per la psicologia? Sei a rischio depressione?

Non lo so. Penso che questa sia la risposta più onesta che ti posso dare. Senz’altro questo periodo ha mosso emozioni e riflessioni, ci sono stati lutti e traumi di vario coinvolgimento. Ci sono persone che hanno vissuto con fatica questi mesi e si sono viste accentuarsi alcune reazioni allo stress già tipiche dei singoli. Qualcuno si è isolato, qualcuno ha istigato le folle sui social, qualcuno ha avuto episodi d’ansia. Tutto nella norma, direi, considerata la situazione ad alto tasso di sollecitazione psicologica.

Tuttavia, da qui a dire che siamo a rischio psicopatologia, che aumenteranno le casistiche di depressione, ecc… ne passa!

Vulnerabilità individuale

Come per ogni tipo di malattia, disturbo, problematica, esistono dei fattori di rischio in parte genetici e in parte ambientali e il contesto specifico può esacerbare – cioè far venire fuori – problematiche latenti. Questo significa che alcune persone potrebbero manifestare sintomi riconducibili a psicopatologie, non tutti e non necessariamente. Anche il rischio depressione segue regole identiche.

Altri possono avere sintomi transitori che è bene monitorare, ma essi non indicano che la persona stia manifestando una patologia!

Le reazioni emotive sono legittime

Se in questi giorni hai vissuto un calo del tono dell’umore, ad esempio, non sei depresso/a: stai reagendo a una situazione complessa con un calo del tono dell’umore e , magari, tristezza. Se ti viene l’ansia mentre vai a fare la spesa e vedi tutti con la mascherina, non stai manifestando un disturbo d’ansia: stai reagendo con ansia a una situazione nuova e fuori dal tuo controllo.

La tristezza non è depressione, la paura non è fobia, il rispetto delle norme igieniche non è un disturbo ossessivo compulsivo.

Quindi, basta!

Il motivo di questo articolo, scocciato nei toni e schietto nelle intenzioni è invitare a smettere di paventare patologie ipotetiche e spaventare chi, con il cuore che batte forte, si appresta a reinventare la vita. Magari, certo, con qualche temporaneo acciacco emotivo in più che piano piano migliorerà. Se ci sarà bisogno di un aiuto, la psicologia c’è e io con lei.

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