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Il qui e ora è diventato un mantra dei nostri giorni. Recupera l’arcaico hic et nunc e si aggancia alla tradizione meditativa, invitando a stare nel presente. Sebbene il suggerimento sia valido, oggi potresti aver bisogno di metterlo da parte.

Il ruolo del “presente” in psicologia

Durante un percorso psicologico – che non è lineare, ma ricco di sfaccettature – si incontra la questione del “presente”. Stare nel presente e vivere il presente, concetti sostenuti anche da altre attività spirituali, meditative e di crescita personale, hanno spazio anche in psicologia. Il punto di vista psicologico, tuttavia, tende a essere meno entusiasta e più attento ad alcune complessità.

Non ho la pretesa di esaurire in poche righe lo scibile psicologico in tema di “presente” né di rappresentare con le mie parole i costrutti e gli assunti di ogni orientamento psicologico. Narro, qui, del modo in cui il presente è inteso nel mio modo di fare psicologia.

Cosa succede quando porti il focus sul qui e ora

La consapevolezza di quello che sta accadendo nel tuo ambiente e in te, in questo preciso momento è un punto centrale del lavoro sul qui e ora. Lo scopo è iniziare a usare le energie dedicandosi all’oggi e a sé, anziché usarle per rimuginare sul futuro o sul passato. Per questo si invita alla consapevolezza di sé, all’accettazione dell’incertezza, alla costruzione della fiducia di saper vivere ciò che accadrà e crescere con le proprie esperienze. Tuttavia…

I rimuginii sono protezioni

I rimuginii, paradossalmente, sono tentativi di condizionare ciò che è accaduto o ciò che accadrà e, in particolare i rimuginii sul futuro, sono protezioni da eventuali scossoni emotivi. Erskine suggerisce che essi siano vere e proprie illusioni di garanzia, come dire che preoccuparsi del futuro è protettivo, in modo anticipatorio, qualora qualcosa andasse storto.

Quando è meglio lasciar perdere il qui e ora

Ecco, nel caso in cui i tuoi rimuginii siano costanti, fino a diventare ossessioni, stare nel presente e nel qui e ora potrebbe apparirti minaccioso. Una parte di te potrebbe temere di perdere le protezioni con cura edificate e di mettere a rischio la propria salute emotiva. In questi casi, per quanto tu insista, nel qui e ora non ci starai e non ne trarrai beneficio. Anzi, potrebbe capitare anche che lo sforzo e la pretesa di stare sul presente ti faccia sentire in pericolo e potresti sentirti male nel bel mezzo di un lavoro che, nelle intenzioni, dovrebbe fare bene!

Un esempio con un esercizio di grounding

Ad esempio, immagina il semplice esercizio di riportare al presente un pensiero ansioso su un potenziale evento futuro. L’esercizio consiste nel dirsi: “Non lo so ancora“. Che effetti immagini possa avere per una persona che sta vivendo ansia, panico, timore per il futuro? Che desidera il controllo dei fatti per sentirsi al sicuro? Puoi notare da te che, se non si usa la dovuta accortezza, qualcosa può andare storto e l’ansia aumentare.

Quindi chi rimugina non può imparare a stare nel qui e ora?

Anche se stai rimuginando da un po’, puoi imparare a stare nel qui e ora, trovando protezioni alternative ai rimuginii. Questo significa che, prima di poter lasciar andare i rimuginii, ti servirà una struttura protettiva di sostituzione, flessibile, da tirare fuori all’occorrenza. Una volta creata questa alternativa durante il tuo percorso psicologico, piano piano potrai inserire esercizi di consapevolezza e grounding con cui esercitarti per stare nel qui e ora.

Qual è lo scopo di stare nel presente?

Lo scopo di stare nel presente è liberarsi da blocchi e esplosioni emotive, da insicurezze e da timori legati al futuro, da rancori , tristezze e vissuti di impotenza connessi al passato.

Parlando psico, lo scopo è stare in contatto con sé, comprese le proprie vulnerabilità; è essere consapevoli dei pensieri, delle emozioni e dei rimuginii e notarli senza farvisi fagocitare; è comunicare in modo intimo e spontaneo con se stessi; è stare in relazione con gli altri alla pari e in modo “adulto”, come si dice in Analisi Transazionale. Anche da bambini, perché persino i più piccini hanno una parte “adulta” che sa relazionarsi all’ambiente alla pari e senza correre con la mente al passato o al futuro. Anzi, a dirla tutta, molti tra i più piccoli, il qui e ora lo sanno vivere benone.

E cosa faccio con le mie sedute di yoga e meditazione?

Puoi continuarle, naturalmente. Abbi cura, tuttavia, di osservare come ti senti e, qualora notassi qualche disagio, contatta il tuo psicologo e informalo. Potrebbe esserci bisogno di un pit-stop emotivo e, poi, potrai riprendere le tue attività meditative con beneficio.

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