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Vuoi smettere di trascurarti perché non ti riconosci più? Come per ogni abitudine, smettere è tosta, ma in questo caso c’è un modo pratico e semplice che puoi mettere in atto appena avrai letto la mail.

Cosa fai per trascurarti?

Le persone che notano di trascurarsi raccontano di lasciarsi andare con il cibo oppure che non si occupano di piacersi allo specchio, di sentirsi in ordine; fumano molto e bevono poca acqua; stanno per lo più in ambienti chiusi disordinati e si concedono poche passeggiate o altre attività all’aperto, sportive o rilassanti.

Una trascuratezza tira l’altra

Forse hai notato che dopo il primo round di trascuratezza, hai iniziato a lasciare andare sempre di più.

Tanto, ormai! Ho già esagerato ieri, oggi non cambia nulla!

Ho i capelli così sciupati che non ha senso neanche farmi la maschera!

Sono così affaticato/a a fare le scale che a sto punto lascio perdere!

E così via…

Come mai inizi a trascurarti e non smetti più?

Prima di passare a come smettere di trascurarti, vorrei raccontarti di un esperimento sociale che non c’entra con l’aspetto fisico, ma che mi sembra offrire un ottimo spunto di riflessione sulla tendenza a lasciarsi andare dopo i primi segnali di trascuratezza. Si tratta di un esperimento condotto nel 1969 da Zimbardo – sì, quello noto per gli esperimenti a volte al limite dell’etica! -. In questo caso il professore scelse di lasciare due automobili identiche in due zone diverse: un’auto fu lasciata in una zona nota per essere conflittuale e trascurata; l’altra in una zona tranquilla e curata.

Cosa succede durante questo esperimento

L’automobile lasciata nella zona trascurata, cominciò a essere smantellata in poche ore. Venne privata di ruote e radio, vennero rotti i vetri e rubati gli specchi. L’automobile lasciata nella zona curata, invece, non fu toccata.

Fino a qui, i risultati erano attesi, ma l’esperimento prevedeva un passaggio ulteriore. I ricercatori ruppero i vetri dell’ auto nella zona curata e… dopo poco tempo anche quest’auto fu smantellata con lo stesso tipo di atti di vandalismo di quella nella zona trascurata!

Vandalismo chiama vandalismo

Successivi esperimenti confermarono il meccanismo emerso nell’esperimento “Dei vetri rotti”: un atto di vandalismo produce ulteriori atti di vandalismo. Al contrario, un ambiente curato fa sì che le persone tendano a lasciarlo curato. Ti sarà capitato di vedere una carta per terra in una zona pulita: si nota di più che in uno spazio sporco e, forse, ti sei chinato/a a raccoglierla.

Da un punto di vista sociale, quindi, si suggerisce di ridurre al minimo la trascuratezza di città, ambienti ed edifici per ridurre a loro volta gli atti di vandalismo. E cosa c’entra questo con la cura di sé?

Trascuratezza chiama trascuratezza

Si può cogliere da questo esperimento uno spunto di riflessione rispetto alla cura di sé. Come l’ambiente di una città, anche l'”ambiente persona” subisce gli effetti della trascuratezza. Come accennato sopra, una volta iniziato a trascurarsi, l’aspetto sciupato può portare a trascurarsi ancora di più. Al contrario, un aspetto curato aiuta a sviluppare e a mantenere cura.

Smettere di trascurarti

La prossima volta che penserai che ti stai trascurando, ricorda l’esperimento “Dei vetri rotti”. Metti in ordine un pezzettino di te e della tua vita e, di conseguenza, potrai innescare il circolo virtuosocura chiama cura“! 🙂

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