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Per questa persona non sono stati utili percorsi psicologici perché è troppo intelligente per lasciarsi agganciare dalla mente altrui. (Cit.)

Leggo questa riflessione che mi sorprende perché fatta da una professionista della salute molto preparata. Desidero ragionare con te sulle parole usate e sul perché poggino su un pensiero fallace, fermo restando che stimo il lavoro e la portata tecnica di chi le ha scritte e la mia intenzione è fare chiarezza.

Primo bias (errore sistematico di giudizio)

Intelligenza

L’intelligenza è una abilità che si declina in molteplici forme. Non esiste una sola intelligenza, ma modi in cui si manifesta. Ad esempio, una persona potrebbe mostrare grandi capacità linguistiche, manifestando un’intelligenza di tipo verbale. Un’altra potrebbe orientarsi molto bene, mostrando un’intelligenza spaziale eccellente. Gardner ebbe cura di descrivere le intelligenze multiple, tra le quali annovera anche quella musicale, corporea, intrapersonale… a ricordare che intelligenza non significa solo saper fare di conto o padroneggiare il vocabolario.

Intelligenze animali

Gli animali sono un ottimo esempio di molteplicità di intelligenze. In base al contesto e alle esperienze, sviluppano specifiche capacità. Ricordo un vecchio esperimento in cui i colombi mostrarono di avere maggiori abilità di riconoscimento di oggetti da diverse prospettive confrontati agli esseri umani. Di fatto, rispetto all’intelligenza spaziale misurata dal test, colombi 1/Esseri umani 0! 😉

Troppo intelligente rispetto a cosa?

Tornando alla riflessione in incipit, quindi, la persona soggetto della frase è troppo intelligente rispetto a quale tipo di intelligenza? Rispetto a quale tipo di abilità? Va detto, inoltre, che qualora la persona avesse molte risorse cognitive e emotive da giocarsi in un percorso psicologico, partirebbe nettamente avvantaggiata e saprebbe rapidamente costruire connessioni utili per il suo cambiamento.

Secondo bias

Agganciare?

Lasciarsi agganciare cosa significa? Se significa una sorta di manipolazione, temo che quella professionista abbia una idea balzana della psicologia o che abbia avuto la mala sorte di incontrare falsi psicologi. In quest’ultimo caso, ben venga che la persona di cui racconta abbia avuto competenze sociali tali da tenersi alla larga dalle manipolazioni.

Apertura all’alternativa

Tuttavia, esiste una lettura diversa del verbo “agganciare”. Lasciarsi agganciare può essere inteso come aprirsi alla condivisione di riflessioni e punti di vista, concedersi di seguire ragionamenti alternativi, insieme allo psicologo, che portino a soluzioni e/o cambiamenti. Per questo tipo di apertura, servono tante competenze emotive e cognitive e potrei dire che non sono mai troppe. Riflettere su se stessi e conoscersi richiede risorse, richiede “intelligenza”, per restare in metafora e non sarà mai troppa. Piuttosto, qualora una persona non traesse beneficio dai percorsi psicologici, potrebbe chiedersi cosa li abbia ostacolati: non le è piaciuto il professionista? Non ha fiducia nella psicologia? Preferisce non cambiare in questo momento?

Terzo bias

La mente dello psicologo non è un gancio, piuttosto, un supporto a cui appoggiarsi o, meglio ancora, un testimone attivo, di quello che stai vivendo, un cooperatore. Sta con te mentre metti al centro della conversazione la situazione che vivi, le emozioni che provi, i pensieri che ti arrivano e a volte non mollano. La tua storia diventa materiale condiviso con lo psicologo e ci lavorerete insieme per co-creare soluzioni, alternative e cambiamenti.

Il ragionamento proposto da chi scrive la frase citata in apertura presume che la mente dello psicologo abbia un qualche potere attrattivo e la cosa, in questi termini, mi parrebbe alquanto sinistra. Per fortuna non è così.

Quarto bias o, meglio, brutto errore comunicativo

Dalla frase sopra si deduce che chi trae beneficio da un percorso psicologico sia un po’ meno intelligente: ops! Piuttosto offensivo! Mi fermo qui.

Mi sembra chiaro che chi ha scelto di usare la frase che ho analizzato in questo post, ci ha pensato troppo poco prima di scriverla e, a parer mio, questo significa poca cura nei confronti di chi la legge e la riceve.

Passo e chiudo.

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