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Ci penso da un po’: vorrei raccontarti del Training Autogeno o, meglio, della sua personalizzabilità – si può dire personalizzabilità? –

Il Training Autogeno in origine

Il Training Autogeno nasce come tecnica ideata da J.H. Schultz, un medico viennese vissuto tra il 1884 e il 1970. Nei suoi studi rileva due elementi che sembrano ripetersi nelle situazioni di rilassamento: la decontrazione muscolare – i muscoli sono meno tesi e contratti – e la vasodilatazione periferica – mani  e piedi caldi, per intendersi -.

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Secondo Schultz, la decontrazione muscolare e la vasodilatazione periferica non sono conseguenza, ma “strumento” di rilassamento – abbiano pazienza i colleghi se parrà loro una semplificazione 🙂 – pertanto, il medico viennese decide di organizzare una serie di esercizi per costruire di sana pianta questi due elementi “magici” e averne, come conseguenza, il rilassamento.

Autonomia e intenzionalità

Schultz fa di meglio: fa in modo che questi esercizi, una volta imparati, siano auto-applicabili e utilizzabili in piena autonomia.

In più, tutti gli esercizi producono una forma di rilassamento auto-generata (il training è “autogeno”).

Praticamente Schultz dice:”Ti insegno a riscaldare mani e piedi e decontrarre i muscoli e poi tu, nella tua vita, ti arrangi a continuare a rilassarti grazie agli esercizi.” (Non ha detto proprio così, invero. Diciamo che questa è una… libera interpretazione! 😉 )

Per riuscire in questo è necessaria l’intenzione. Inizialmente, il processo di rilassamento è guidato dall’intenzionalità che poi viene via via sostituita da un processo meno controllato e più fluido che dà  spazio alle sensazioni.

Meno processi mentali, più sensazioni

Il mondo occidentale ha teso, negli anni, a costruire una realtà guidata in primis dai processi mentali e cognitivi, dando meno spazio alle sensazioni corporee.

Ancora oggi capita di incontrare il retaggio cartesiano per cui il pensiero ha status più prestigioso della sensazione, il pensare ha valore più del sentire.

Non per me che sto scrivendo questo articolo e non per te che, se stai leggendo proprio questo articolo sul Training Autogeno e sei arrivato fino a qui, un poco, sul sentire, fai affidamento o vorresti farne.

Non per queste persone che hanno conosciuto il Training Autogeno in un percorso con me e raccontano che…

Esperienze di Training Autogeno

  • È come un vestito che mi metto volentieri. Una seconda pelle, morbida, che mi ricorda che mi posso rilassare da me. Mi sento autonoma nello stare bene. Mi accorgo di come sto e riesco ad aiutarmi a stare meglio.

 

  • Si lascia accadere ciò che potrà accadere, in silenzio, finalmente! La mia testa in quei minuti non parla e qualche volta mi offre immagini che mi servono per sentire più forte il rilassamento.

 

  • La cosa che mi piace di più è che non sono obbligata a mettermi in una stanza silenziosa. Posso farlo anche in cucina, con i miei figli che guardano la tv. Pensa che ieri mio figlio più piccolo lo ha fatto con me! Non avevo pensato di condividerlo con i ragazzi, ora credo lo farò.

 

  • Lo sai già, non mi piaceva… poi è cambiato tutto quando hai cambiato gli esercizi per me. Quando ci siamo concentrate sulla vagina…il training ha fatto miracoli!

 

  • Mi ci è voluto un sacco di allenamento, proprio tanto! Mi scocciava ammettere che per me è dura lasciarmi andare. Eppure quando abbiamo lavorato su questo parallelismo: io che non mi lascio andare nella vita e sto rigido e io che non mi lascio andare durante gli esercizi di Training…ho capito che dovevo mollare. Per questo il sasso che mi hai dato da stringere e mollare è stato illuminante!  [NdR, qui ho integrato un esercizio del rilassamento progressivo di Jacobson, in una versione personalizzata]

 

  • Ho capito di più di me stessa e ho imparato a capire di più il mio corpo. Il risultato è stato una maggiore connessione tra il corpo e la mente e…lo puoi fare quando vuoi, anche per 5 minuti!

Anche per uno solo!

…aggiungo io! Gli esercizi di Training Autogeno sono fruibili quando vuoi e, soprattutto, come vuoi. Sebbene gli esercizi classici siano precisi, una volta acquisito il metodo, si può estenderli a altre parti del corpo e ad altre funzioni. In modo molto specifico e personalizzato.

Caratteristica importante perché, anche nel relax, non siamo tutti uguali!

Racconta la tua esperienza con il training autogeno o, se non lo conosci, fatti il regalo di imparare a usarlo!

Puoi chiedere informazioni a fontanella.francesca@gmail.com

 

 

 

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