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Senso di colpa e “mani pulite”

Il senso di colpa è un emozione che invita a rimediare a un danno, sia esso reale o ipotetico. Qualche volta, per lasciar andare il senso di colpa, le persone scelgono di disinteressarsi ai fatti, tirarsene fuori, lavarsene le mani.

Chen-Bo Zhong e Katie Liljenquist hanno svolto un esperimento per valutare la relazione tra senso di colpa e pulizia.

L’esperimento

I due scienziati chiesero ai partecipanti all’esperimento  di ricordare un fatto del loro passato in occasione del quale si erano comportati onestamente o di un fatto in occasione del quale non avevano usato del tutto l’onestà. In seguito,  ai partecipanti  fu chiesto di descrivere le emozioni connesse al fatto ricordato. Infine, fu chiesto loro di  completare alcune parole delle quali potevano visualizzare la lettera iniziale e quella finale.

Ebbene, i partecipanti ai quali era stato fatto ricordare un comportamento non o poco onesto, tendevano a completare le parole formando vocaboli che hanno a che fare con il lavarsi. Ad esempio «w…. h» o «s…. p» furono completate più spesso come «wash» o «soap» (lavare, sapone).

Alcune varianti dell’esperimento

Una variante dell’esperimento previde che i partecipanti scegliessero un omaggio dopo aver rievocato un episodio di correttezza o di scorrettezza e ne emerse che chi aveva rievocato un episodio di scorrettezza preferì delle salviette umidificate a una penna.

Una terza variante offriva ai partecipanti la scelta di alcuni prodotti e, ancora una volta, chi aveva rievocato un episodio di scorrettezza e riconosciuto il senso di colpa, scelse principalmente  detergenti e saponi.

In una ricerca successiva, Norbert Schwarz e Spike W.S. Lee, dopo aver fatto svolgere ai partecipanti un compito che richiedeva di mentire, rilevarono che il modo in cui si era mentito portava a scegliere prodotti di pulizia specifici per la parte del corpo coinvolta. Ad esempio, sapone per le mani per chi aveva mentito per iscritto e collutorio per chi aveva mentito oralmente.

L’associazione metaforica pulizia-correttezza…

L’associazione metaforica pulizia-correttezza arriva da lontano nel tempo. Ricordi l’episodio biblico di Ponzio Pilato? Ponzio Pilato quando si accorse di non poter evitare la crocifissione di Gesù,  prese dell’acqua e si lavò le mani davanti al popolo, dicendosi innocente rispetto alla scelta di condanna e lavando il suo senso di colpa.

…e tra pulizia e scelte giuste!

Norbert Schwarz e Spike W.S. Lee chiesero ad alcune persone di scrivere una playlist di cd, disposti in ordine di gradimento. Quando le liste erano complete, i ricercatori chiesero alle persone di scegliere un cd in regalo fra due titoli posizionati a metà della classifica. In questo modo i ricercatori  ritennero di ricreare una situazione di scelta conflittuale, su differenze minime e, pertanto, tendenzialmente più insidiose.

Coloro che, dopo la scelta, ebbero la possibilità di lavarsi le mani, si mostrarono più soddisfatti della scelta di coloro che non poterono lavarsi le mani. 

Nel quotidiano, cosa c’è ne facciamo di questi esperimenti?

Mah… un poco mi preoccupa un utilizzo sconsiderato della pulizia per ridurre il senso di colpa, tuttavia mi pare utile conoscere questa strategia della pulizia qualora ci si trovasse a dover scegliere tra opzioni pressoché simili. In questi casi è frequente un fenomeno per il quale, subito dopo aver scelto, l’altra alternativa – quella a cui si è rinunciato – sembra essere quella giusta. Si avrebbe, quindi, la percezione di aver sbagliato. Seguendo le riflessioni di questi studiosi…

…se, subito dopo aver scelto, ci si lavasse le mani…cosa accadrebbe?

Alla prossima scelta quotidiana, per giocare, puoi fare un esperimento e lavarti le mani subito dopo aver deciso. Lo farò anche io per mettere alla prova questi studi tanto strambi quanto interessanti!

Riferimenti Bibliografici:

Lee, Spike W.S.; Schwarz, Norbert, Wiping the Slate Clean: Psychological Consequences of Physical Cleansing, in: «Current Directions in Psychological Science», 20/ 5 (2011), pp. 307-11.

Lee, Spike W.S.; Schwarz, Norbert, Dirty Hands and Dirty Mouths: Embodiment of the Moral-Purity Metaphor Is Specific to the Motor Modality Involved in Moral Transgression, in:«Psychological Science», 21/ 10 (2010), pp. 1423-25.

Zhong, Chien-Bo; Liljenquist, Katie, Washing Away Your Sins, in: «Science», 13/ 5792 (2006), pp. 1451-52.

Puoi approfondire questo argomento anche leggendo il libro di C. Ankowitsch: Perché Einstein non portava i calzini.

 

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