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A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni.

Alessandro Baricco

Questo articolo potrebbe concludersi così, con la citazione di Baricco. Più la leggo e più penso che non vi è altro da aggiungere a questa frase che è una poesia.

Nel lavoro e nella vita privata 

Questa citazione mi accompagna nel lavoro. A volte le parole non bastano per raccontare il proprio dolore e le proprie difficoltà e va dato spazio al silenzio.

Stare nel silenzio è un’arte da raffinare senza soluzione di continuità.

Qualche volte va riempito in modo attivo, qualche volta si riempie da sé, di emozioni.

Questa citazione mi accompagna nella vita privata. A volte le parole non bastano per esprimere ciò che si desidera comunicare: serve altro. Un mezzo qualsiasi, più sensoriale, più primitivo, che tocchi le corde “giuste”.

I colori. Le forme. Le note.

Baricco suggerisce colori, forme, note. Sono d’accordo e aggiungo odori, sapori, sensazioni tattili.

Ricordo la prima persona che ho seguito anni fa e l’importanza che aveva per lei il calore. Imparò a darlo e a riceverlo iniziando con una coperta e una tazza di latte e la sua colonna sonora del percorso fu Io Posso dire la mia sugli uomini di Fiorella Mannoia.

Ricordo, anche, una giovane donna che desiderava riconquistare la compagna. Lo fece colorando, in due sole notti, tutte le pareti di casa!

 …coi secchi di vernice, coloriamo tutti i muri, case vicoli e palazzi, perché lei ama i colori.

Riccardo Cocciante 

E ricordo me stessa, ragazzina, impegnata a raccontare alla mia professoressa di matematica perché il cerchio mi rappresentasse di più delle altre figure geometriche.

E le emozioni.

Baricco suggerisce, anche, che, qualora le parole non bastassero, possono servire le emozioni.

Nella sua splendida citazione le emozioni sembrano sostituirsi alle parole e arrivare scivolando morbidamente dopo i colori, le forme e le note. Qualche volta è così. Altre, invece, le emozioni sono difficili da riconoscere e ancor più da esprimere e mostrare.

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Alcune cornici culturali e educative invitano al riserbo nell’espressione emotiva e, in quei casi, la difficoltà a entrare in contatto con il proprio mondo emotivo è di tipo sociale e educativo.

Esprimere un’emozione, tuttavia, è diverso da provare o sentire un’emozione. È diverso da riconoscere l’emozione che si sta provando. È diverso ancora dal saper parlare di emozioni.

Come psicologa, accompagno a provare, sentire, riconoscere le emozioni. A dar loro un nome, a dar loro parole. Esprimerle e condividerle con altri sarà, poi, una scelta.

Come donna, mi impegno a fare lo stesso nella vita privata con le persone care e con me stessa. Mi alleno ogni giorno, con scivoloni e scivolini.

Mi alleno ogni giorno, compiacendomi dei successi e godendomi il lusso di tentativi imperfetti.

A volte le parole non bastano…

E, se non bastano, tu cosa usi per comunicare?

Se ti va, raccontalo qui sotto nei commenti oppure scrivendo a fontanella.francesca@gmail.com

 

 

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