Valuti e, dunque, ti emozioni
Le emozioni sono episodi complessi – laddove, per complessità, intendo qualcosa di ricco e articolato, che offre più sfaccettature -. In questo articolo accenno al legame tra la valutazione degli eventi e le emozioni che si provano negli stessi eventi.
Non è una storia nuova
Anche altri animali filtrano gli eventi attraverso la valutazione. Mentre scrivo, mi viene in mente una lezione accademica in cui si parlava di galline – sì di galline! -. Tra le altre cose, venne specificato che la gallina adulta – accademicamente chiamata “pollo domestico” – sa ben distinguere un pericolo proveniente dall’alto e un pericolo proveniente dal basso e sa inviare alle altre galline del pollaio segnali distinti in base alla provenienza del pericolo.
Serpente non è falco, insomma. E il tipo di protezione da cercare in un caso di pericolo non è lo stesso tipo dell’altro caso.
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Stesso evento emozioni diverse
Hai un appuntamento con una persona cara e stai aspettando da più di mezz’ora.
Che emozione provi?
Potresti provare ansia o preoccupazione nei confronti della persona cara, rabbia perché pensi che non ti stia rispettando, tristezza perché hai bisogno del suo interessamento, sollievo perché sei stanca/o e una pausa di mezz’ora ti sta facendo bene …
Il comportamento della persona cara non è causa di un’emozione specifica. L’evento accade – lei/lui è in ritardo – e tu provi un’emozione a riguardo.
Hai fatto una valutazione
Potresti aver valutato la situazione facendo questo tipo di pensieri:
- Non è mai in ritardo! Cosa sarà successo?
- Non sopporto che le persone non rispettino il tempo degli altri! Ho anche io le mie cose da fare e sono qui da più di mezz’ora!
- Valgo poco per gli altri… non arrivano neanche puntuali agli appuntamenti…
- Questa pausa mi fa bene. Quando arriverà avrò recuperato energie e l’incontro sarà più piacevole.
Bada bene, non c’è una valutazione giusta o sbagliata: c’è la valutazione che tu stai facendo in quel preciso momento e che appartiene al tuo modo di considerare la situazione e, forse, le relazioni in genere.
Se cambi valutazione cambi emozione
Avrai già intuito dove sto andando a parare: cambiando la valutazione – il pensiero – rispetto all’evento, puoi sperimentare anche un cambiamento emotivo.
Qualche volta cambiare valutazione può essere utile e può permettere di notare che il pensiero è, giust’appunto, un pensiero, pertanto può essere modificato.
Se dai valore alla valutazione, l’emozione ha intensità minore
Altre volte, cambiare valutazione non è utile e l’emozione che si sta provando è legittima e pertinente.
In questi casi, può servirti ridurne l’intensità. Tre passaggi sono importanti:
- Riconoscerla e darle un nome
- Localizzarla nella sua manifestazione fisica
- Fare un’integrazione tra l’attivazione fisiologica e la valutazione
Tenendo a mente questi passaggi, anche il tuo comportamento cambia
Cambiando valutazione e sperimentando una nuova emozione, il comportamento conseguente sarà diverso: hai prodotto un cambiamento!
Riconoscendo alla valutazione il suo valore e dando all’organismo il tempo di fare l’integrazione, agirai un comportamento consapevole: hai prodotto un cambiamento!
Due possibili strumenti per gestire Rabbia, Ansia, Paura, Senso di colpa, Gelosia …
- Il linguaggio: il linguaggio può modellare le valutazioni, trasformandole in alleate per la gestione emotiva;
- Le tecniche di risoluzione emotiva rapida: tecniche diversificate volte a integrare la valutazione all’attivazione fisiologica. Recentemente è stato condotto uno studio che valorizza la componente cognitiva – valutazione – delle emozioni.
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