“Come si ottiene la felicità?”
Il titolo di questo articolo è tra virgolette perché rappresenta la domanda che, oggi, mi è stata posta da una persona: “Come si ottiene la felicità?“?
Mica una domanda da poco!
Ci sono alcune considerazioni da fare:
- La felicità si ottiene non in misura continuativa, ma ad episodi – momenti – di felicità.
- La felicità è un’emozione quindi si presenta sotto forma di episodi, i cui picchi sono dell’ordine di qualche minuto (per un approfondimento sulle emozioni, potete leggere le 5 puntate dell’ABC delle Emozioni. Ecco la prima puntata.).
- La sensazione successiva al picco è la condizione positiva che usualmente viene definita come felicità.
- La sensazione che persiste dopo il picco (o tra un picco l’altro) può essere definito in tanti modi diversi, sulla base delle prospettive individuali. Ad esempio, per qualcuno la sensazione potrebbe chiamarsi ‘soddisfazione‘, per qualcun’altro ‘serenità‘, oppure ‘tranquillità‘, ‘spensieratezza‘, ‘sicurezza‘, ‘pace‘…
- Ciò che produce l’episodio di felicità e la conseguente sensazione positiva sono diversi per ognuno. A tal proposito, vi racconto una storia. Non è tutta mia, anche se la racconto a modo mio. La conobbi durante il mio percorso di studi e la ritrovai qualche anno dopo in un libro di G.W.Burns. Ecco la mia versione della storia, in rima, per giocare un po’.
Alla ricerca della felicità
Un topolino, un mattino, si svegliò con una curiosità: cosa sarà mai la felicità?
Non ci aveva mai riflettuto seriamente, ma ora la faccenda si faceva urgente.
“Felicità mi sembra un parolone!”, si disse mentre faceva colazione.
“Forse la felicità è quella sensazione che provi quando brontola il pancino e lo accontenti con un panino!” pensò il topolino…
Aveva voglia di saperne di più e dopo colazione si mise a rifletterci su.
Decise di parlarne con l’orsetto, che se ne stava con il sorriso sul musetto.
Quel sorriso rilassato e rilassante, gli sembrava un segnale interessante!
“Dimmi, orsetto, per curiosità, cos’è per te la felicità?”
“Essere abbracciato stretto, ricevere affetto anche se non sono perfetto (l’orsetto aveva un orecchio un pò staccato e il pelo consumato) e fare compagnia ai piccoli quando si addormentano nel proprio letto!”
Il topolino ringraziò, salutò e andò a parlarne con il cagnolino:
“Dimmi, cagnolino, per curiosità, cos’è per te la felicità?”
“Avere tempo per starsene accovacciati e rilassati, respirare lentamente e lasciarsi coccolare dalla gente; fare corse a più non posso e mordicchiare un gustoso osso!”
Il topolino ringraziò, salutò e andò a parlarne con l’allodola:
“Dimmi, allodola, per curiosità, cos’è per te la felicità?”
“Cantare gioiosamente e con maestria, mi dà da sempre tanta allegria!”
Ormai il topolino aveva capito e scrisse sul suo quaderno:
“Ognuno ha un modo tutto suo per ottenere la felicità e questa è, per me, la grossa novità!“
Qual è il vostro modo per ottenere la felicità?
Dott.ssa Francesca Fontanella