Devo – Voglio – Posso: trasformare le parole e il pensiero
Quante volte al giorno vi capita di dire e sentire la parola ‘devo‘ e i suoi derivati?
- “Devo fare la spesa”
- “Devi passare in libreria!”
- “Ho il dovere io di occuparmi di questa cosa”
- “Non dovrei mangiare così tanto”
- “Lei /lui non dovrebbe essere così critica/0”
- …
Queste frasi sembrano innocue, vero?
Eppure, provate a rileggerle con attenzione per alcune volte.
Dopo poco, è possibile che iniziate a sentire un senso di inquietudine e, persino, di oppressione e di ansia. Il verbo ‘dovere‘ – e derivati – evoca la sensazione di costrizione, di obbligo, talora l’anticipazione di conseguenze negative nel caso in cui non si riuscisse a svolgere il compito.
Questo è quello che accade anche nel quotidiano quando si riceve o si pronuncia una frase che contenga il ‘dovere’.
Badate bene, non vi sto istigando all’anarchia! 🙂
Vorrei, invece, portare la vostra attenzione su un curioso fenomeno: gran parte delle cose che pensiamo di dover fare (o che debbano essere fatte)… è preferibile che siano fatte.
Se andate ad esplorare da vicino le frasi precedenti, vi accorgerete che si tratta di attività che sarebbe preferibile fare, che potete fare o che vorreste fare.
Facciamo un esperimento!
Proviamo a sostituire il verbo ‘dovere‘ con il verbo ‘volere‘, il verbo ‘potere‘, oppure con l’espressione ‘è preferibile che‘.
- “Vorrei fare la spesa”
- “Puoi passare in libreria?”
- “Voglio occuparmi io di questa cosa”
- “Non vorrei mangiare così tanto”
- “Sarebbe preferibile che lei /lui non fosse così critica/0″
- …
Ora rileggete le frasi… il cambio di verbo, che effetto fa?
Questo semplice stratagemma linguistico si è rivelato uno strumento da affiancare ai colloqui psicologici per combattere l’ansia legata a convinzioni chiamate ‘doverizzazioni‘. Le doverizzazioni sono una forma di pensiero che porta la persona a ritenere un dovere anche ciò che, a guardare bene, un dovere non è.
Lo stesso tipo di meccanismo linguistico è d’aiuto a chi sta vivendo un periodo di sovraccarico lavorativo o domestico. Usare la sostituzione del verbo ‘dovere’ consente di creare una playlist delle priorità.
Dott.ssa Francesca Fontanella