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Le origini del mio Esercizio del Limone

Era il 1991 e frequentavo la seconda media. Lezione di narrativa, una delle mie preferite: si leggevano storie e si conoscevano nuovi libri, si poteva fantasticare, raccontare le proprie esperienze…la lezione di narrativa non era una lezione come le altre!baikal-1355436_960_720

Quel giorno, sul banco, avevo ‘Aurora sul Baikal‘ di Sandra Frizzera. Da qualche settimana, in classe, a turno, ognuno leggeva un brano del libro e ormai cominciavamo ad affezionarci ai personaggi, tra cui Pavel e Wivjiana, una ragazza non vedente.

Proprio in quel giorno nacque in me la passione per le immagini e la multisensorialità, che mi accompagna nella vita e nella professione.

Se vi va, vorrei (ri)leggere con voi le parole che si scambiano Pavel e Wivjiana.

Nel brano, Pavel sta osservando con meraviglia un gioco di colori nel paesaggio e vorrebbe condividere la meraviglia e il piacere con Wivjiana, ma non sa come fare, perché la sua amica non vede…

E, allora, cosa fa?

-Hai un’idea di come sia il colore rosso?

– No, non riesco ad immaginare i colori.

-Capisco, più che logico… però… io dico che dobbiamo inventare qualcosa, un codice, dei punti di riferimento per riuscire a capirci. Io vorrei tanto che quando ti dico che un fiore è rosso, o azzurro, tu riuscissi a sentire…

-Volevi dire “vedere”?

-Insomma io vorrei tanto che tu riuscissi a farti un’idea. Vorrei che tu riuscissi a sapere come sono i colori. Wivjiana, stendi una mano, senti il calore del sole?

-Sì, certo che lo sento ed è anche molto piacevole.

-Ti fa pensare al caldo del fuoco?

-Sì.

-Allora tu riesci a collegare il caldo del sole con il caldo del fuoco ed entrambe le sensazioni sono piacevoli. Ti prego, segui il mio ragionamento, perché non è facile da spiegare… se tu, quando io ti parlo di una cosa rossa, pensassi al fuoco?

-Oh, Pavel… certo, certo è tutto chiaro: quando tu mi dirai che un fiore è rosso, che un vestito è rosso io penserò: rosso uguale calore, calore uguale fuoco, perciò è una cosa bella, piacevole.

-Brava, bravissima. Per ogni colore, i più importanti almeno, troveremo un punto di riferimento, un rumore…

-O un sapore.

-Giusto. Prendi questa e mangiala, poi dimmi.

-È una mora, una grossa mora matura. Mi piace.

-Wivj, quando io vorrò farti pensare ad una cosa di colore blu scuro ti dirò: è del colore-sapore delle more.

-Che cosa interessante hai inventato. Ma come ti è venuta, questa idea? Colore-sapore, colore-rumore, colore-sensazione. E il vento? di che colore è il vento?

-È del colore dell’acqua. Acqua, vento. Il vento arriva, ti accarezza o ti colpisce, lo senti, ma non lo puoi trattenere. Così l’acqua: la senti, è tanta, immergi le mani, ma quando le ritiri…

-Il vento, l’acqua, le carezze hanno colori-sensazioni. Pavel, hai inventato una cosa bellissima. Questo deve essere il nostro segreto, non ne parleremo con nessuno, vero? Gli altri non potrebbero capire!

[…]

-Quando senti il vento pensa all’acqua: l’acqua ha lo stesso colore del vento, il colore dei nontiscordardimé, il colore del cielo, al mattino presto o poco dopo il tramonto.

-E le stelle, Pavel, le stelle di che colore sono?

(Da Aurora sul Baikal, 1990)

Wivjiana sarebbe stata sorpresa, forse, nel vedere i miei occhi lucidi.

Pavel e Wivjiana insegnano a vivere il mondo sfruttando tutti i sensi: apprezzando forme e colori, odori e sapori, consistenze, temperatura, suoni…

Insegnano, anche, ad usare l’immaginazione per arricchire la propria percezione del mondo e ad allenare il cervello a costruire rappresentazioni multisensoriali della realtà. Questo allenamento sembra avere ripercussioni favorevoli sulla memoria, l’attenzione, la concentrazione, l’apprendimento, il tono dell’umore, lo stress, i disturbi psicosomatici.

Ecco un esercizio per allenarsi: l’Esercizio del Limone

Chiudete gli occhi e immaginate un limone.

Immaginatene la forma, la buccia porosa, il colore giallo acceso o maculato di verde… immaginate di toccarlo e sentirne le irregolarità della superficie… Immaginate di annusarlo e di sentire il profumo della buccia… di tagliarlo in due e odorarne il profumo della polpa… immaginate di metterlo in bocca e percepirne il sapore acidulo, la consistenza… mentre state creando questa immagine sensoriale così ricca, vi sentite rilassati e curiosi verso la vita… ora associate all’immagine un suono, una musica, una canzone, che ritenete si adatti bene alla vostra unica e personale rappresentazione del limone… restate per un minuto con il vostro limone e le sensazioni che vi procura, concedetevi di mettere insieme ed integrare tutte le percezioni che avete associato al limone. Quando siete pronti, fate due respiri profondi e aprite gli occhi.

Terminato l’esercizio, provate a rispondere a queste domande:

  • Che sensazione avete provato? Che sensazione provate ora?
  • Il limone, dopo questo esercizio, vi sembra diverso dal limone che conoscevate? Se sì, in cosa?
  • Il limone vi piace?
  • Quale suono/musica/canzone avete associato? Che tipo di emozione e sensazione associate a questo suono/musica/canzone?
  • Cosa vi ha donato questo esercizio?
  • In che modo potreste usare questo esercizio nella vostra vita?

Questo esercizio è stato creato da me tre anni fa, sulla scia degli esercizi di immaginazione guidata e di alcuni esercizi di mindfulness e coniugando le conoscenze in neuroscienze (acquisite durante la mia formazione universitaria) e il ricordo della conversazione tra Pavel e Wivjiana. Nel tempo è stato arricchito da nuove conoscenze e si è sfoltito di alcune parti.

Trattandosi di uno strumento in divenire, mi farebbe piacere conoscere le vostre impressioni e, se vi va, le vostre risposte alle domande: sarebbe un contributo prezioso!

Potete farlo scrivendomi una mail all’indirizzo fontanella.francesca@gmail.com o un messaggio (SMS o WhatsApp) al numero 345 3741840.

Nota ai professionisti: se l’esercizio vi piace, potete utilizzarlo liberamente e apportare le modifiche che ritenete opportune. Vi chiedo la disponibilità a citarne la fonte, per colleganza e fair play.

Dott.ssa Francesca Fontanella

 

Riferimenti Bibliografici

Bandler, R. & Grinder, J. (1980). La metamorfosi terapeutica; principi di Programmazione Neurolinguistica. Astrolabio, Roma.

Frizzera, S. (1990). Aurora sul Baikal. Salani narrativa distribuzione Le Monnier. Cap. 5, pp. 45-47.

Giusti, E. (2007). Le tecniche immaginative. Il teatro interiore nelle relazioni d’aiuto. Collana di Edoardo Giusti.

Kabat Zinn, J. (2006). Coming to our senses: Healing ourselves and the world through Mindfulness. Hacette Books.

Kjaer T.W. et al. (2002 Apr). Increased dopamine tone during meditaztion-induced chiange of consciousness. Brain Res Cogn Brain Res; 13(2), 255-9.

Wagstaff G.F., (2004 Oct). Facilitating memory with hypnosis, focused meditation, and eye closure. Int J Clin Exp Hypn, 52(4), 434-55.

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