Non è possibile controllare il mare ed impedire che ci siano le onde. Si può, tuttavia, imparare a surfare sulle onde. Questo è uno degli obiettivi degli esercizi di rilassamento e consapevolezza.
Alla base di questa riflessione vi è l’assunto che emozioni e pensieri sono fenomeni limitati nel tempo – con durata limitata – e capaci di mutare forma, come nuvole nel cielo. Essi raggiungono rapidamente un picco di intensità, per poi scemare.
Surfare il pensiero o l’emozione significa notarne la presenza, restare presenti e consapevoli dell’onda di pensiero (o emotiva) e lasciarla scemare.
Senza cercare di fermarla – fermare un onda non è possibile… Anche creando un ostacolo per bloccarla, essa ha un impatto, a volte forte, sull’ostacolo e poi continua ad essere un’onda.
Senza essere travolti dall’onda – il surfista, con la tavola, cavalca l’onda.
A cosa serve surfare?
Ad osservare le onde, ad essere consapevoli dei propri pensieri ed emozioni appena si manifestano e ad avere una possibilità di scelta rispetto al comportamento da agire. Surfando, è meno probabile che veniate trascinati dalle vostre emozioni o da quelle altrui.
Va detto che è possibile non si riesca sempre a surfare e che, in alcune occasioni, ci si ritrovi travolti dall’onda oppure che si faccia di tutto per scacciarla … Va bene così, capita. Può capitare anche più volte in uno stesso periodo di vita. Quel che conta è ricordare che si tratta di onde, che vanno e vengono, scemano, possono cambiare di intensità.
Imparare a surfare
Per prima cosa, un bravo surfista, osserva le onde.
Concedersi una pausa per osservare la situazione crea una sorta di cuscinetto tra l’emozione – o il pensiero – e l’azione, che permette di non agire innescando il pilota automatico.
Mica facile!
No, surfare, non è uno sport facile e richiede adattamento: le onde sono quelle che sono e hanno la loro ampiezza e il loro ritmo; a volte sono frequenti, a volte sporadiche.
Un aiuto al ‘surfista delle emozioni‘ e dei pensieri viene dal respiro consapevole, un primo step per avvicinarsi al rilassamento e alla mindfulness.
Un altro aiuto può essere, per le prime volte, non surfare e, a posteriori, trascrivere l’accaduto, i pensieri, le emozioni e i comportamenti.
In questo esercizio, lo scopo è cominciare a riconoscere se vi siano emozioni o pensieri ricorrenti, quando arrivano e come influenzano il proprio comportamento.
L’esercizio
Prendete un foglio di carta e dividetelo in 4 colonne che compilerete a fatto avvenuto:
- Prima colonna: cosa è successo?
- Seconda colonna: cosa ho pensato?
- Terza colonna: che sensazione ho provato?
- Quarta colonna: come potrebbe chiamarsi questa emozione?
Monitorate per qualche giorno quello che accade e appuntate gli eventi significativi, piacevoli o spiacevoli, compilando tutte le colonne del foglio per ogni evento. Cercate di elencare e descrivere almeno 6 eventi.
Poi chiedetevi:
- Ci sono pensieri che si ripetono?
- Quale sensazione è più frequente?
- Quale emozione è più frequente?
- Gli eventi accaduti hanno qualcosa in comune tra loro?
A questo punto avrete una nuova prospettiva dei vostri comportamenti, saprete riconoscere l’emozione e il pensiero sul nascere e potrete cominciare ad allenarvi a surfare.
Cosa ne dite? Avete già voglia di provare a surfare?
Dott.ssa Francesca Fontanella