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Non è possibile controllare il mare ed impedire che ci siano le onde. Si può, tuttavia, imparare a surfare sulle onde. Questo è uno degli obiettivi degli esercizi di rilassamento e consapevolezza.

Alla base di questa riflessione vi è l’assunto che emozioni e pensieri sono fenomeni limitati nel tempo – con durata limitata – e capaci di mutare forma, come nuvole nel cielo. Essi raggiungono rapidamente un picco di intensità, per poi scemare.

Surfare il pensiero o l’emozione significa notarne la presenza, restare presenti e consapevoli dell’onda di pensiero (o emotiva) e lasciarla scemare.

Senza cercare di fermarla – fermare un onda non è possibile… Anche creando un ostacolo per bloccarla, essa ha un impatto, a volte forte, sull’ostacolo e poi continua ad essere un’onda.

Senza essere travolti dall’onda – il surfista, con la tavola, cavalca l’onda.

A cosa serve surfare?

Ad osservare le onde, ad essere consapevoli dei propri pensieri ed emozioni appena si manifestano e ad avere una possibilità di scelta rispetto al  comportamento da agire. Surfando, è meno probabile che veniate trascinati dalle vostre emozioni o da quelle altrui.

Va detto che è possibile non si riesca sempre a surfare e che, in alcune occasioni, ci si ritrovi travolti dall’onda oppure che si faccia di tutto per scacciarlaVa bene così, capita. Può capitare anche più volte in uno stesso periodo di vita. Quel che conta è ricordare che si tratta di onde, che vanno e vengono, scemano, possono cambiare di intensità.

Imparare a surfare

Per prima cosa, un bravo surfista, osserva le onde.

Concedersi una pausa per osservare la situazione crea una sorta di cuscinetto tra l’emozione – o il pensiero – e l’azione, che permette di non agire innescando il pilota automatico.

Mica facile!

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Immagine pixabay.com

No, surfare, non è uno sport facile e richiede adattamento: le onde sono quelle che sono e hanno la loro ampiezza e il loro ritmo; a volte sono frequenti, a volte sporadiche.

Un aiuto al ‘surfista delle emozioni‘ e dei pensieri viene dal respiro consapevole, un primo step per avvicinarsi al rilassamento e alla mindfulness.

Un altro aiuto può essere, per le prime volte, non surfare e, a posteriori, trascrivere l’accaduto, i pensieri, le emozioni e i comportamenti.

In questo esercizio, lo scopo è cominciare a riconoscere se vi siano emozioni o pensieri ricorrenti, quando arrivano e come influenzano il proprio comportamento.

L’esercizio

Prendete un foglio di carta e dividetelo in 4 colonne che compilerete a fatto avvenuto:

  • Prima colonna: cosa è successo?
  • Seconda colonna: cosa ho pensato?
  • Terza colonna: che sensazione ho provato?
  • Quarta colonna: come potrebbe chiamarsi questa emozione?

Monitorate per qualche giorno quello che accade e appuntate gli eventi significativi, piacevoli o spiacevoli, compilando tutte le colonne del foglio per ogni evento. Cercate di elencare e descrivere almeno 6 eventi.

Poi chiedetevi:

  • Ci sono pensieri che si ripetono?
  • Quale sensazione è più frequente?
  • Quale emozione è più frequente?
  • Gli eventi accaduti hanno qualcosa in comune tra loro?

A questo punto avrete una nuova prospettiva dei vostri comportamenti, saprete riconoscere l’emozione e il pensiero sul nascere e potrete cominciare ad allenarvi a surfare. people-1316402_960_720

Cosa ne dite? Avete già voglia di provare a surfare?

Dott.ssa Francesca Fontanella

 

 

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