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Proviamo a fare la psico-rivoluzione! 🙂

Perché, diciamocelo, avete notato cosa sta succedendo?

La società sta inducendo a cercare soluzioni facili, comode, che non richiedano investimento in termini di impegno e applicazione. Soluzioni da prendere come fossero pillole magicheun sorso d’acqua e mandi giù“. Soluzioni preconfezionate, affatto personalizzate, il cui rischio è ridurre la capacità di pensare e di impegnarsi, l’autonomia, la possibilità di usare le proprie caratteristiche per vivere la vita a modo proprio.

Lo fa sin dall’infanzia, vissuta in una bolla protettiva che non permette di conoscere il mondo. Bambini aiutati molto, al punto da perdere la fiducia nelle proprie capacità e l’autonomia; privati della possibilità di “volare” proprio da chi vorrebbe il meglio per loro.

Lo fa con la forma fisica: basta diete e fatica e via libera a macchine, creme e pastiglie da usare mentre si guarda la tv o si dorme.

Lo fa con il disagio psicologico. Offrendo metodi per risolvere i propri problemi e raggiungere gli obiettivi tramite ausili esterni (chimici e tecnologici) che lavorano al posto della persona, facilitandole il compito.

Ora, il punto non è la reale efficacia di questi metodi (tra l’altro utili o necessari in alcuni frangenti)…

Il punto è che tutto questo mi sembra remare contro la persona, la sua autonomia e il rafforzamento delle sue risorse.

Se si impara che è possibile dimagrire senza sforzo e senza impegno, si pretenderà che ogni obiettivo possa essere raggiunto senza sforzo e senza impegno e, se questo non potrà essere così, potrà manifestarsi frustrazione, rabbia, tristezza, senso di impotenza, insoddisfazione rispetto alla vita…

Se si impara a gestire lo stress attraverso un ausilio esterno, senza ausilio esterno non si saprà gestire lo stress. Possibili conseguenze: senso di inefficacia, calo dell’autostima, ulteriore stress.

E così via.

Facciamo la Rivoluzione!
run-pixabay. wokandapix

Immagine pixabay.com/Wokandapix

Quando scegliete una soluzione per i vostri obiettivi e problemi, assicuratevi che la proposta che vi viene fatta, vi richieda impegno e coinvolgimento. Che vi siano dati strumenti di autonomia e che possiate essere autori del processo creativo. Che vi sia dato aiuto, senza che qualcuno o qualcosa si sostituisca a voi.

Ne va di quello che accadrà dopo.

Concludo con una storia, letta in diverse forme e che mi è stata anche tramandata oralmente. Non indico, quindi, una fonte, perché chissà quale fonte sia quella originale!

C’era una volta una bambina che trovò in cortile una piantina su cui gironzolava un bruco. Facendosi inverno, la piccola pensò di portare la piantina in casa per proteggere il bruco dal freddo.

Dopo qualche tempo, il bruco iniziò a costruire il bozzolo e la bambina seppe così che, a breve, il bruco si sarebbbe trasformato in farfalla.

La bimba attendeva con impazienza il momento e, un giorno, osservò che il bozzolo aveva un piccolo buchino, da cui cominciava ad uscire la zampina della farfalla. Sembrava che la farfalla facesse molta fatica e che non riuscisse ad aprire il bozzolo e ad uscire libera. La bambina fece per aiutare la farfalla, ma la sua nonna la fermò:”Non lo fare, tesoro mio! Lascia che la farfalla faccia un pò di fatica ad uscire dal bozzolo. Le serve per una cosa importante: se si sforza per uscire, irrobustisce i muscoli che le servono per muovere le ali e volare! Se non le permetti di fare questo sforzo, non volerà!”

La bambina, allora, restò ad osservare la fatica della farfalla. Diciamocela tutta: osservò con fatica la fatica della farfalla! Mica è piacevole osservare qualcuno che fa uno sforzo senza poterlo soccorrere! ma la bambina aveva capito bene le parole della nonna e lasciò che la farfalla si sforzasse per permetterle di volare.farfalla pixabay

Dopo poco la farfalla uscì completamente dal bozzolo, spiegò le ali e fece qualche svolazzo intorno alla testa della bambina prima di uscire dalla finestra aperta. Si dice che, appena prima di uscire, svolse un ultimo volo davanti al volto della bimba e le fece l’occhiolino…

Dott.ssa Francesca Fontanella

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