Lo psicologo segue Clienti o Pazienti?
Sembrerà una sottigliezza, un vezzo linguistico, eppure è importante.
La parola “pazienti” evoca malattia, la parola “clienti”, no.
In psicologia clinica, si utilizzano indifferentemente i due termini sia che la persona soffra di un disturbo psicopatologico, sia che chieda un sostegno per una situazione specifica e circoscritta, legata ad eventi di vita.
Nella mia pratica lavorativa, prediligo il termine “cliente” che libera la persona dall’impressione di avere qualcosa che non va.
A dirla tutta, preferisco ancora più la parola “persona”…e ancora di più la parola “storia”.
Clienti, Persone, Storie. Ogni Cliente è una Persona e ogni Persona può raccontare la sua Storia.
Da psicologo, seguo le Storie, mi interesso delle narrazioni, aiuto e supporto ognuno a creare narrazioni di sé alternative, qualora non sia soddisfatto della sua storia, e a riconoscere valore alle narrazioni di sé che ama.
Dott.ssa Francesca Fontanella – Psicologo
fontanella.francesca@gmail.com