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Gli Ordini in forma Negativa sono asserzioni che veicolano un comando iniziando con “NON”.

Partiamo con un esempio noto.

Provate a dire a qualcuno questa frase: “NON pensare ad un elefante fucsia!”

Probabilmente, la persona sarà indotta dalle vostre parole ad immaginare l’elefante fucsia.

Iniziare con una negazione, ha l’effetto di indurre l’ascoltatore, automaticamente, a rappresentarsi l’oggetto a cui non dovrebbe pensare.

E’ un pò come se l’ascoltatore, prima visualizzasse rapidamente l’elefante fucsia e poi ci mettesse sopra una X.

Ne consegue che, iniziare un comando con una negazione rende più probabile che l’ascoltatore non riesca a rispettare il comando.

Questo meccanismo funziona per quasiasi Ordine in forma Negativa, compresi quelli che coinvolgono le Emozioni.

Uno dei più comuni è: “NON preoccuparti, NON succederà nulla di brutto!”.

Questa frase comprende due Ordini in forma Negativa e aumenta la possibilità che l’ascoltatore manifesti il comportamento non desiderato: anziché rassicurarsi, la persona potrebbe sentire la preoccupazione, immaginare qualcosa di brutto e, solo con fatica e non in tutti i casi, riuscire a  mettere una X a queste rappresentazioni.

Questo meccanismo è da tenere a mente in diverse occasioni relazionali: nell’educazione dei bambini, nel lutto, nel comunicare notizie sgradite …

Non è efficace dire ad un bimbo di NON avere paura, ad una persona in lutto di NON essere triste, ad una persona a cui si sta per dare una comunicazione sgradevole di NON arrabbiarsi…

Quello appena descritto è il primo motivo per cui l’Ordine in forma Negativa non è efficace.

Nell’ambito delle emozioni, vi è, anche, un’altro motivo per cui l’Ordine in forma Negativa non è efficace:

L’Ordine in forma Negativa non autorizza a provare le emozioni.

L’Ordine in forma Negativa esprime con chiarezza che è preferibile non provare paura, rabbia, tristezza … Un grosso fraintendimento data la valenza positiva di ogni emozione!

Alcune possibili conseguenze:

  • Rischio che le emozioni vengano in seguito nascoste e taciute
  • Difficoltà a riconoscere e distinguere le emozioni
  • Percepirsi come “sbagliato” oppure non sentirsi capito

Come pensate di utilizzare queste informazioni, d’ora in poi, nelle vostre comunicazioni e relazioni?

Dott.ssa Francesca Fontanella

fontanella.francesca@gmail.com

Per approfondimenti:

Castanyer, O., 2006. Lassertività: espressione di una sana stima di sé. Cittadella

Sinibaldi, F., 2011. Comunicazione Ipnotica. FS ed.

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